Woolnough (M&G Investments), una nuova lettera per descrivere la recessione

Richard Woolnough, Portfolio Manager, M&G Investments
Richard Woolnough, portfolio manager, M&G Investments

Si è partiti dalla "V”, sinonimo di ottimismo, per poi passare alla “U”, più moderata, alla “W”, immagine della volatilità, per arrivare alle “J rovesciata”, la peggiore delle ipotesi. L’immagine dell’andamento della crescita globale, o per meglio dire della crisi recessiva in atto causata dalla pandemia da Covid-19, è oggetto di uno studio che non può che essere estremamente approfondito da parte di economisti e fund manager. Il bisogno umano di semplificazione ha preso in questa occasione le forme delle lettere dell’alfabeto nel tentativo di esprimere in modo grafico, e dunque immediato, quanto sta accadendo ai mercati.

Richard Woolnough, storico fund manager di M&G Investments e gestore del M&G (Lux) Optimal Income Fund, prodotto con triplo rating ABC FundsPeople per il 2020, ha dato il proprio contributo, aggiungendo un elemento a questo speciale alfabeto.

“La crescita economica è crollata, la disoccupazione è schizzata alle stelle e ora ci troviamo a un punto di inflessione in cui la crescita inizierà a risalire e poi si assesterà a un ritmo relativamente stabile rispetto al 2020. Contrariamente alle recessioni del passato, possiamo comprendere e spiegare la cronologia delle fasi 1 (Collasso record molto rapido della crescita economica) e 2 (Balzo record molto rapido della crescita economica), che sono il risultato diretto di una semplice politica governativa. Ma contrariamente alle recessioni del passato, la fase 3 (economia che cerca di compensare le nuove prassi economiche e il crollo della fiducia) eluderà la normale logica da manuale: anzi, secondo l'economia dei libri di testo, non è neanche detto che avremo una recessione. Stranamente, il flash crash della crescita economica significa che, da un certo punto di vista, il collasso potrebbe non essere classificabile come una recessione”, spiega Woolnough.

“La definizione comunemente accettata di recessione è una crescita negativa del PIL per due trimestri consecutivi. Se si considerano i trimestri di calendario, questo criterio sarà facilmente soddisfatto nel 2020, con la crescita negativa nel primo e nel secondo trimestre, ma volendo essere particolarmente pedanti, su una base trimestrale mobile la situazione attuale non corrisponde alla definizione di recessione. Presupponendo che la serrata totale sia iniziata il 1° marzo e finita il 31 maggio, avremo il primo trimestre di crescita negativa che ci serve nell'arco di questi tre mesi, ma sappiamo che il trimestre successivo, dal 1° giugno alla fine di agosto, sarà caratterizzato da una crescita economica record, quindi su base mobile non avremo avuto una recessione per la fine di agosto”, aggiunge.

Il crollo e la ripresa somigliano, secondo il gestore, a una "T". La domanda da porsi per il 2020 e oltre è, dunque, dove arriverà il rimbalzo e dove sarà posizionato il trattino orizzontale della "T"? La risposta a questa domanda sembra essere sulle spalle, sottolinea il manager, principalmente di Banche centrali e governi che “hanno messo in campo una quantità record di misure fiscali e monetarie per contrastare il problema, in un periodo di tempo eccezionalmente breve”. “Le autorità vorranno comprensibilmente riportare l'economia ai suoi antichi fasti, il che fa presagire che l'allentamento fiscale e monetario continuerà. Questo si scontrerà con i cambiamenti delle prassi economiche legati al virus e la misura in cui il comportamento dei singoli (fiducia dei consumatori) viene alterato dall'esperienza di quest'anno. Le autorità continueranno a fornirci l'antidoto dello stimolo al blocco programmato, lottando contro il progresso (o si spera, l'assenza di progresso) del virus e contro i danni arrecati alle aziende, ai consumatori e ai governi da questa crisi breve e profonda dell'economia”, conclude Woolnough.