WisdomTree: Record di turnover per gli ETP a leva sul petrolio nel 2016

Sarah Tz, Flickr, Creative Commons
Sarah Tz, Flickr, Creative Commons

Non meno di otto ETP offrono l’esposizione a una commodity apparentemente semplice e assolutamente vitale, ovvero il greggio. Tutti gli ETP accedono ai prezzi del petrolio con contratti futures, ma si differenziano nei loro più stretti significati. Con quasi 2 miliardi di dollari di attività e un volume giornaliero medio di oltre 400 milioni di dollari, l’ETP più grande e più liquido del segmento è di gran lunga l’USO (United States Oil), che fa parte della categoria dei fondi commodity statunitensi.

Tuttavia, grazie al posizionamento degli investitori, che hanno puntato sul significativo apprezzamento del prezzo del petrolio, il turnover degli ETP a leva sul greggio hanno segnato nuovi record. Il turnover sugli strumenti long della gamma dei prodotti Boost sul petrolio, hanno più che raddoppiato quelli sui prodotti short, in uno scenario di mercato che ha visto il prezzo del greggio recuperare dai minimi al di sotto dei 26 dollari al barile dell’inizio di gennaio 2016, per toccare i 54 dollari a fine anno.

Nick Leung, research analyst di WisdomTree, ha posto l’accento su come il petrolio possa generare nuovo interesse con posizionamenti lunghi a leva anche nel corso del 2017 qualora si mantenessero gli attuali livelli di prezzo: “Lo scorso anno il prezzo del petrolio si è apprezzato significativamente, si era in una fase di forte recupero dai minimi storici dopo uno dei peggiori crolli mai visti e anche quest’anno potrebbero registrarsi nuovi rialzi. Ci sono molti fattori da considerare quando si investe nel petrolio, come il tenere monitorati sia la Cina, il secondo maggiore utilizzatore di petrolio al mondo, sia i meeting dell’importantissima Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC). Ad ogni modo, se l’OPEC mantenesse questo tipo di toni, il petrolio potrebbe suscitare molto interesse anche quest’anno”. 

Leung aggiunge che il trend predominante tra chi ha investito lungo nello scorso anno è stato quello di comprare quando i prezzi scendevano, se questa tendenza fosse confermata fisserebbe un livello base per il prezzo del petrolio. Lo scorso anno anche altre materie prime hanno attratto un’attenzione significativa, in particolare l’oro, con il turnover sui Boost ETP più che triplicati dai 194 milioni di dollari del 2015 a 661 milioni. Come per il petrolio, la maggior parte degli scambi sull’oro si sono concentrati sugli strumenti long a leva, con 474 milioni di dollari rispetto ai 187 milioni investiti sulle posizioni corte.

Le commodity hanno dato prova di essere molto apprezzate quest’anno in considerazione delle attese di una variazione del ciclo domanda/offerta dopo il recente calo pluriennale”, ha detto Leung. “I rischi politici che hanno caratterizzato il 2016 hanno spinto gli investitori a guardare a porti sicuri come l’oro. A livello globale la situazione è ancora incerta, con diverse elezioni in Europa e l’impatto della Brexit e della presidenza Trump da affrontare. L’oro potrebbe quindi rappresentare una buona copertura contro la miriade di rischi presenti.”

Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, i dati mostrano che nel 2016 gli investitori hanno voltato le spalle al bund tedesco, con circa 54 milioni di dollari investiti sugli strumenti short della gamma Boost, rispetto a quasi nessuna attività sulle posizioni long, a causa di rendimenti sul debito che continuano ad essere bassi. Nel contempo, le posizioni sull’azionario statunitense legate alle elezioni USA, hanno visto un turnover mensile sia sugli strumenti long che short registrati a novembre, un picco rispettivamente, di 103 e 43 milioni, che ha contribuito ad un turnover complessivo sui prodotti Boost sull’indice S&P 500 di 777 milioni nel 2016. Un aumento di più di 10 volte rispetto al 2015 quando i volumi avevano toccato i 58 milioni di dollari. “Gli investitori hanno manifestato la loro opinione riguardo all’incertezza politica negli Stati Uniti con un aumento del turnover e dei flussi sull’indice S&P 500, e sarà interessante monitorare quanto questa continuerà ad essere rialzista nel 2017 mentre Trump metterà in atto le sue politiche,” ha concluso Leung.