Verso il 2021, la ripresa e il riposizionamento degli investitori

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Paul Skorupskas, Unsplash

Le notizie confortanti circa le sperimentazioni in atto sul vaccino contro Covid-19, con la doppia opzione ora in campo grazie alla statunitense Moderna e al binomio Pfizer-BioNTech, spingono gli asset manager alla conferma delle prospettive di ripresa per l’economia globale nel 2021.

UBS prevede che nell’arco dei prossimi 12 mesi la produzione economica e gli utili aziendali torneranno ai livelli precedenti alla pandemia. 
Secondo il rapporto annuale Year Ahead, pubblicato dal Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management, una combinazione di stimoli fiscali, tassi d'interesse costantemente bassi e l’arrivo del vaccino è destinata a generare rendimenti superiori alla media per le piccole e medie imprese, per azioni selezionate in ambito energetico e finanziario e per le società del settore industriale e dei beni voluttuari.

“I prossimi mesi saranno complessi, ma il progredire dei vaccini e l'abitudine a convivere con il virus consentiranno un graduale miglioramento nel corso del prossimo anno”, dichiara Matteo Ramenghi, chief Investment Officer di UBS Wealth Management Italia. “Gli utili aziendali potranno tornare ai livelli pre-crisi, almeno per gran parte dei settori, già entro il 2022. Per molti investitori questa fase di volatilità rappresenta una chance per rivedere il proprio assetto strategico e posizionarsi sul nascente ciclo economico e sui temi che probabilmente risulteranno vincenti”, aggiunge.

“Alla contrazione del prodotto interno lordo globale prevista al -4,5% nel 2020”, analizza Silvia Dall’Angelo, senior economist di Federated Hermes, “seguirà un 2021 che possiamo definire l’anno della ripresa”. Una previsione che si basa sull’unione di due fattori. Da un lato i progressi nella lotta a Covid-19 e dall’altro portata e composizione del policy mix messo in atto dalle istituzioni a livello globale per guidare il recupero delle attività economiche. Dall’Angelo definisce in particolare un “game changer” la discesa in campo della politica fiscale. Il potenziale di questo fattore sembra essere confermato, ad esempio, dall’ultima ricerca S&P Global Ratings dal titolo “The Case For Bold Fiscal Stimulus In The Eurozone”. "Riteniamo che lo stimolo fiscale nell’Eurozona potrebbe aumentare la crescita da 1,6 a 2 volte l'importo speso dopo quattro anni, pertanto, per ogni 100 euro spesi, le economie genererebbero fino a 200 euro", affermano gli esperti.

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Fonte: Refinitiv Datastream.

Nuovo paradigma

Ma come sarà distribuita la nuova crescita attesa e come influirà dunque sull’andamento delle differenti asset class? Partendo dalla valutazione di quanto accadrà nel prossimo anno, ma allargando l’orizzonte anche ad un periodo più ampio, il rapporto UBS comprende quattro fontamentali indicazioni di investimento: 


  • Diversificare sull’azionario: guardare oltre le aziende resilienti, di grandi dimensioni e con sede negli Stati Uniti che hanno dominato nel 2020. “Gli investitori devono pensare a livello globale, cercare un potenziale di recupero e guardare a nuovi vincitori nel lungo periodo”; 

  • Diversificare sull’obbligazionario: guardare oltre la liquidità e le emissioni a basso rendimento, puntando ai “titoli di stato dei mercati emergenti espressi in dollari USA, alle obbligazioni asiatiche ad alto rendimento e alle obbligazioni crossover selezionate vicine alla linea di demarcazione tra gli emittenti con rating investment grade e quelli con rating ad alto rendimento”.
  • Definire un posizionamento alternativo in caso di dollaro USA più debole: “Gli investitori dovrebbero diversificare le loro scelte di investimento nelle valute del G10 o in alcune valute dei mercati emergenti e nell'oro”.
  • Attuare una diversificazione strategica: guardare a mercati privati e investimenti sostenibili.

Una grado di diversificazione tale da rappresentare un cambiamento sostanziale nel posizionamento di portafoglio degli investitori globali.

Per quanto riguarda Federated Hermes due sono le fondamentali indicazioni che guardano al lungo periodo. La prima è un invito ad interrogarsi sul rapporto fra value e growth, ormai dato per scontato da larga parte degli investitori. Louise Dudley, Global Equities portfolio manager della casa di gestione britannica, sottolinea come in un orizzonte di investimento pluridecennale il value sia in grado di mostrare la propria resilienza e come sia dunque pericoloso accantonare totalmente questo approccio. “Pur consapevoli delle difficoltà, cerchiamo di mantenere un bilanciamento tra growth e value in ottica di diversificazione e di posizionamento per un possibile rimbazo”, dichiara.

Schermata_2020-11-17_alle_22Fonte: Bloomberg. Dati al 10/11/2020.

Secondo elemento che gli investitori dovrebbero considerare nel modo in cui guardano agli investimenti è, secondo le parole di Eoin Murray, head of Investment di Federated Hermes, la sostenibilità. “Dobbiamo imparare a considerare l’adozione dei criteri ESG come un generatore di alpha. Nella nostra previsione i green bond saranno uno dei comparti a più alto tasso di crescita nel medio periodo”.

Prepararsi al prossimo decennio

“Guardando oltre l'anno che ci attende, gli investitori dovrebbero anche considerare i settori in fase di trasformazione tecnologica. Se l'ultimo decennio è stato caratterizzato da investimenti nella tecnologia stessa, pensiamo che il prossimo decennio sarà caratterizzato da investimenti in grado di modificare lo status quo vigente in altri settori", afferma Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management.

Secondo UBS, gli investitori troveranno le migliori opportunità a lungo termine in tendenze incrementate dalla pandemia e che contribuiranno ad alimentare un futuro nuovo e sostenibile, soprattutto nei settori in fase di rivoluzione tecnologica. “Che si tratti della transizione verso un'economia a zero emissioni di carbonio, dell'accresciuta necessità di un sistema sanitario più efficiente e con un approccio olistico o della spinta a digitalizzare ulteriormente i servizi finanziari, le aziende esposte a queste tendenze dovrebbero godere di una crescita superiore alla media nel lungo termine”, sostengono gli esperti.

Secondo Francesco Curto, global head of Research di DWS, le opportunità più
interessanti in un orizzonte di lungo periodo si materializzeranno nell'ambito delle azioni e delle asset class alternative. Secondo le proiezioni di DWS, i REIT e gli investimenti in infrastrutture saranno classi d'investimento con il potenziale di rendimento più elevato nel prossimo decennio. Queste sono le uniche classi di attività in cui si prevede che i rendimenti supereranno i livelli precrisi. "Si prevede che i REIT di mercati sviluppati e le infrastrutture globali restituiranno il 6,5% annuo nel prossimo decennio, fornendo la necessaria diversificazione e un flusso di introiti favorevole agli investitori", spiega Curto.