Valvona (Amundi SGR): “Cerchiamo fondi che hanno un focus particolare sui titoli quality”

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Filippo Valvona

Ormai è chiaro a tutti che ci troviamo nella fase finale del ciclo economico. Non solo la crescita comincia a rallentare, ma ormai anche le Banche centrali stanno pian piano riducendo la liquidità sui mercati finanziari. Già da tempo la Fed ha cominciato il programma di tightening quantitivo, mentre la BCE è pronta a farlo dall’inizio del prossimo anno. “Questo si traduce in condizioni di liquidità più strette e un maggiore rischio sistemico”, spiega Filippo Valvona, Fund Research & Manager Selection di Amundi SGR.

“In questa fase particolare dobbiamo ricercare fondi con determinate caratteristiche che possano affrontare maggiori condizioni di stress”. In questo momento, in cui i mercati non sono più direzionali come nel 2017, si può notare l’abilità del gestore: “Ci stiamo concentrando sui fondi che abbiano un focus particolare sui titoli quality sia lato equity sia lato bond”, spiega Valvona. "Per quanto riguarda l’Europa preferiamo fondi che investono con uno stile value, perché pensiamo che il ciclo economico del Vecchio Continente sia ancora in ritardo rispetto a quello americano. Per quanto riguarda il fixed income bisogna essere molto più prudenti data la riduzione della liquidità: lo dimostra il sell-off nel mercato americano dello scorso mese, quando lo S&P ha perso quasi il 10% e gli US Treasury non si sono rivelati il 'safe heaven' come abbiamo visto negli anni scorsi (dove i rendimenti sono scesi)”, fa notare il manager. 

Con la riduzione della volatilità si aprono scenari diversi con possibilità del manager di sfruttare rotazioni di stile d’investimento e settoriale. “Bisogna anche dire, però, che gli investimenti alternativi che avrebbero dovuto offrire una maggiore decorrelazione di mercato hanno deluso molto”.

Resta di primaria importanza la valutazione delle liquidabilità dei fondi: “Per me la liquidità del mercato è come l’aria, te ne accorgi quando non c’è più, e ciò è molto pericoloso”. Per questo il team di fund selection di Amundi SGR ha sviluppato un’analisi ex-ante per quanto riguarda l’equity, che si basa su diversi aspetti: studio dei singoli titoli all’interno del fondo e l’analisi della variazione delle masse (soprattutto in fondi che investono in small cap). “Facciamo uso anche di Bloomberg per simulare stress di mercato. Naturalmente questi test risultano molto più ottimistici in condizioni di mercato normali”, spiega Valvona. “Inoltre, non investiamo mai più del 10-15% del NAV del fondo”.

Per quanto riguarda l'obbligazionario invece, l’analisi di 'worst case scenario' è molto più difficile, data la maggiore complessità dei portafogli (derivati, rischio hedge e duration). “Il mondo obbligazionario è molto più grande di quello azionario e, anche a livello di singolo emittente, la liquidità è diversa a seconda della seniority o della scadenza”, spiega Valvona. “Siamo inoltre convinti che la maggior parte degli investitori compri bond per portarli a scadenza, quindi la valutazione della liquidità risulta ancora più complessa”.