UniCredit, si punta a crescere anche fuori dall’Europa

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Le banche italiane puntano a internazionalizzarsi. Così Unicredit, che all’estero ci è andata prima degli altri (in particolare in Europa dell’est e del nord), ha fatto sapere, all’interno di un incontro a Milano con la stampa estera, di voler a crescere anche fuori dall’Europa rafforzandosi, in particolare, in Cina, Medio Oriente, centro e Sud America. Il manager ha precisato che la crescita “avverrà non con acquisizioni ma attraverso alleanze con istituti locali”. Federico Ghizzoni, amministratore della banca che ha sede a Milano in piazza Gae Aulenti, ha fatto riferimento anche alla Turchia, sottolineando che “si tratta di un mercato interessante per investimenti di medio termine e confermando il piano della banca incentrato sugli investimenti in digitalizzazione”.

Proseguendo sul tema delle attività estere, il manager ha ricordato che il centro est Europa “sta procedendo molto bene e si attesta sopra al budget e che anche la Russia sta dando ottimi risultati, superiori alle attese”. Durante l’incontro, l’AD ha poi fatto sapere che il management del gruppo sta studiando per rivedere il piano industriale al 2018 e che “l’aggiornamento del business plan sarà pronto entro fine anno”. E ha precisato che l’istituto, sulla scia del contenimento costi e del rilancio sul fronte dei ricavi, “sta valutando come affrontare un nuovo scenario macroeconomico, con bassi tassi di interesse a partire dal 2015 in poi”. Intanto martedì l’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al rialzo, da Baa2 a Baa1, il rating di lungo termine di Unicredit sui depositi e sul debito senior unsecured e ha confermato a Prime-2 quello a breve termine. Tra i temi trattati nel corso dell’incontro, infine, c’è stato quello sull’accordo sul veicolo sui crediti ristrutturati che Unicredit ha messo in piedi assieme a Kkr, Intesa Sanpaolo e Alvarez & Marsal e che sarà chiuso entro pochi giorni.