Una questione di volume

La custodia degli attivi dei fondi d’investimento di diritto italiano consente ai depositari di realizzare ricavi annui per quasi 160 miliardi di euro; la relativa vigilanza nei portafogli è un’attività in cui la dimensione è fondamentale. Questo aspetto risulta evidente se si osserva il modo in cui questa attività è concentrata nelle mani dei grandi gruppi. Infatti i primi sei depositari operanti in Italia controllano l’83% dei fondi d’investimento locali, in un segmento in cui una ventina di società offre i propri servizi. 

Il dominio delle grandi società internazionali, presenti in quattro delle sei prime posizioni del ranking dei depositari, è il risultato del processo di acquisto da parte dei gruppi esteri dell’attività che, fino a poco meno di un decennio fa, era nelle mani di depositari locali. Ne consegue che attualmente i gruppi esteri controllano il 75% dell’attività totale di custodia dei fondi d’investimento di diritto italiano. 

Funds People ha curato un ranking dei depositari che offrono servizi ai fondi di diritto italiano, utilizzando la banca dati di Morningstar, che raccoglie 898 prodotti con un patrimonio complessivo di 161 miliardi di euro, oltre il 96% del mercato. 

Leader

Il ranking dei depositari per entità è dominato dalla coppia formata da Intesa Sanpaolo e State Street, con quasi 37 miliardi di euro, che custodiscono congiuntamente, del patrimonio dei fondi di Eurizon Capital, gestore del gruppo Intesa. Queste due entità custodiscono altri 30 miliardi: 26,733 nelle mani di State Street e 3,688 in quelle di Intesa SanPaolo. 

Un aspetto interessante del ranking è la preferenza per i depositari stranieri da parte della gran parte dei gruppi indipendenti e di quelli internazionali ma con gestore italiano. Si può notare come State Street offra i suoi servizi a 18 gestori italiani e BNP Paribas Securities Services ad altre 9 società di gestione locali. Inoltre queste due entità occupano la seconda e la terza posizione nella classifica per patrimonio. 

Risalta il caso dei fondi gestiti da Arca, custoditi da cinque depositari, che sono tutti banche popolari: non si deve dimenticare infatti che Arca fu istituita trenta anni fa avendo come origine l’unione di dodici banche popolari. 

Ricavi

Se si effettua una stima in base al patrimonio dei fondi custoditi e alle commissioni percepite, il leader per ricavi è  Banco Popolare Soc. Coop., con 43 milioni di euro annui, che occupa la quinta posizione per patrimonio gestito. Quale è il motivo della sua leadership nei ricavi? Applicare la commissione media più elevata del settore, pari allo 0,28%. In seconda posizione per commissione media troviamo RBC Investor Service, con lo 0,16%. 

All’estremo opposto risaltano BNP Paribas Securities Services e Banca Popolare dell’Emilia Romagna S.C.p.A., entrambe con una commissione media per i fondi che custodiscono dello 0,06%, la più bassa del settore.

Commissione media

Ai fondi di diritto italiano oggetto dell’analisi si applica una commissione media dello 0,12%, che scenderebbe allo 0,10% se si escludono i sette prodotti con una commissione di custodia superiore allo 0,30%. Si tratta dei due fondi gestiti da Alpi Fondi SGR S.p.A. e custoditi da State Street, con una commissione dello 0,88% secondo dati di Morningstar: Alpi Bilanciato e Alpi Bond. Gli altri cinque sono gestiti da Aletti Gestielle  SGR, il loro depositario è il Banco Popolare S.C.p.A., che secondo Morningstar applica una commissione dello 0,75%: Gestielle Cedola Obbligazioni Banc EUR, Gestielle Cedola Più, Gestielle Cedola Più Italia, Gestielle Multimanager Absolute Return e Gestielle Cedola MultiAsset. Quest’ultimo fondo ha un patrimonio gestito di 2,332 miliardi di euro.