Una gestione sofisticata e diversificata della liquidità

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Federico Valesi, senior portfolio manager di Quaestio Capital Management

In un contesto di tassi bassi o prossimi allo zero la gestione della liquidità è diventato un tema molto delicato per gli investitori e la ricerca di strumenti adatti rientra tra gli obiettivi primari nella costruzione di un portafoglio. Quaestio Capital Management SGR con il fondo Quaestio Global Enhanced Cash ha pensato infatti ad un prodotto che mirasse ad una gestione sofisticata della liquidità, mantenendo un certo livello di diversificazione.

“Attraverso soluzioni di investimento trasversali il Quaestio Global Enhanced Cash ricerca performance stabili e con bassa volatilità, ha infatti un obiettivo di standard deviation dell’1% e di sharpe ratio maggiore di 1. La duration media di portafoglio rimane inferiore ai due anni.”, spiega Federico Valesi, senior portfolio manager European Credit di  Quaestio Capital Management. Il fondo investe per il 50-100% in un portafoglio core, cioè in titoli di Stato e obbligazioni societarie investment grade con duration 0-2 anni. Per lo 0-40% si aggiunge un portafoglio satellite facalizzato sulla selezione dei singoli titoli, tra subordinati finanziari, crediti cartolarizzati, obbligazioni societarie high yield/emerging market denominati in euro e titoli corporate ibridi.

“Adottiamo una gestione prudente del rischio e ci posizioniamo in maniera defensiva sui singoli titoli, a seguito di attente analisi soggettive. Il nostro universo d’investimento abbraccia l’intera gamma del mercato del credito e del reddito fisso a breve termine, individuando le migliori opportunità. La protezione del capitale e la generazione di performance stabili avviene tramite una diversificazione delle fonti di rendimento”, ha commentato Valesi. Il processo di investimento è costituito da tre step principali. Con la view macroeconomica iniziale si determina il posizonamento su duration, curva dei rendimenti e aree geografiche. A seguito di analisi del mercato del credito si passa poi alla definizione delle asset class su cui investire, dei settori e dela qualità creditizia. Infine con analisi e valutazioni più dettagliate del mercato si passa alla selezione titoli. Si tratta prevalentemente di analisi di flussi giornaliere o del relative value.

Temi di investimento attuali

Il persistere di incertezze sulla crescita economica, insieme a fattori come la demografia e l’innovazione tecnologica hanno contribuito ad aumentare le pressioni deflattive.

“Queste considerazioni ci portano ad incrementare le allocazioni sulle obbligazioni governative, sia in Europa che negli Stati Uniti. L’azione delle banche centrali, in questo inizio anno, ha contribuito a ridurre la volatilità sui tassi di interesse favorendo le obbligazioni governative e periferiche e le allocazioni al credito. L’investment grade europeo, pur beneficiando dell’azione della BCE e avendo registrato un’ottima performance dall’inizio del 2019 continua ad offrire, nel nostro scenario base, valutazioni attraenti. Pur favorevoli su entrambe le asset class, preferiamo investment grade ai titoli high yield specialmente in rapporto al rischio/rendimento”, spiega il portfolio manager.

Sottopesiamo i segmenti più ciclici del mercato del credito, come i titoli dei settori auto e industriali, e in generale i settori esposti a trasformazioni secolari che richiedono crescenti investimenti a fronte di una riduzione della domanda e quindi dei ricavi. La rinnovata propensione delle banche centrali all’accomodamento monetario contribuisce ad alimentare la nostra predilezione per settori difensivi come le utilities. Preferiamo società con elevata esposizione alle energie rinnovabili, che hanno completato la fase di acquisizioni, o crescita inorganica, e che prevedano nel piano industriale una riduzione dell’indebitamento netto. Favoriamo inoltre il settore del real estate in quanto beneficiario anch’esso del permanere di un contesto di bassi tassi di interesse e bassa inflazione”, aggiunge.

La crescita del mercato dei loans e del private debt ha portato al ridimensionamento del mercato dell’high yield. “Dato che il valore di mercato delle obbligazioni BBB proporzionalmente alle dimensioni del mercato high yield si misura in multipli e, considerato che una recessione generalmente porta a un robusto declassamento delle BBB ad high yield nell’ordine tra il 15 e il 25%, si potrebbero innescare inevitabili ripercussioni sulla capacità del mercato di assorbire i ‘Fallen Angels’. Continuiamo a favorire il mercato delle cartolarizzazioni: gli spread continuano a offrire valore e le caratteristiche di subordinazione strutturale rendono l’asset class una interessante opportunità di investimento specie se misurata in termini di efficienza (sharpe ratio)”, conclude Valesi.