Un viaggio chiamato graphic novel

Il fumetto è arte’ citava verso la metà degli anni ’90 una casa editrice italiana, gli Editori del Grifo. Forse sconosciuta ai più, perché all’epoca in Italia si leggevano principalmente i fumetti della Bonelli Editore (io ero un grande divoratore di albi di Tex e Mister No) oppure Linus, Comic Art, Skorpio e Lanciostory, gli Editori del Grifo hanno avuto il privilegio e l’onore di far conoscere agli italiani l’evoluzione del fumetto in Graphic Novel, così come stava avvenendo negli USA e in altre nazioni europee.

All’epoca leggevo fumetti più alternativi, legati a Frigidaire in Italia e Metal Hurlant in Francia, e Il Grifo mi ha fatto andare oltre i classici italiani come Hugo Pratt (grande indiscusso maestro) e Corto Maltese per (ri)scoprire Milo Manara e Andrea Pazienza o perdermi nelle favolose storie di Moebius e Jodorowsky (meravigliosa la saga dei Misteri dell’Incal), di Enki Bilal (da ‘La Fiera degli Immortali’ al più recente ‘Animalz’) e di Danijel Žeželj. E in questi ultimi anni i fili si sono riannodati: Jodorowsky ha scritto la sceneggiatura de ‘I Borgia’, illustrata da Manara, e Manara stesso ha completato una storia bellissima sul Caravaggio, a cui ha dato il volto di Andrea Pazienza.

Lavorando per una società di gestione belga, posso ricordare come anche il Belgio ha una delle migliori tradizioni in Europa in tema di fumetti e storie illustrate: magari tutti ricordano i più popolari Puffi, Tin Tin e Lucky Luke, ma il Belgio ha dato anche i natali a colui che secondo me rimane uno dei più grandi scrittori e sceneggiatori di storie illustrate, Jean Van Hamme. Lui e l’artista polacco Rosinski hanno dato vita alla saga di Thorgal, tutt’oggi il fumetto più venduto in Europa e uno di quelli che mi sta emozionando molto come storie e come disegni.  E ancora dobbiamo a Jean alcuni dei migliori racconti europei, quali XIII, I Maestri dell’Orzo e Largo Winch.

Dalla graphic al cinema

Proprio partendo da Largo Winch, è bello vedere come le graphic novels sono state poi riprese dal cinema: Il Corvo (forse ricordato dai più per la tragica morte di Brandon Lee, figlio di Bruce Lee, sul set del film) è perfetto nel riprendere il pathos e la grafica del fumetto, ma anche tanti altri. Per gli amanti del genere Noir e del team Robert Rodriguez / Quentin Tarantino, è molto bella la trasposizione cinematografica del capolavoro Sin City di Frank Miller, co-regista e co-sceneggiatore anche del film, con un cast di tutto rilievo da Bruce Willis a Jessica Alba. 

Cari gentiluomini e gentildonne di fortuna possiamo continuare a condividere questa passione insieme con un fumetto in mano o in un prossimo numero di Funds People.