Un timido ritorno agli emergenti non rovinerà la festa dell’Italia. E dei periferici

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“È troppo presto per giudicare l'efficacia del nuovo primo ministro. Sarà che il suo tempismo aggressivo sul fronte delle riforme incontra qualche difficoltà quando si devono spostare dagli annunci alla realizzazione; sarà che gli manca un team forte e collaudato di tecnici nelle posizioni chiave dell’Esecutivo che possa farsi strada e vincere le spaccature che esistono nella maggioranza, nel suo stesso partito e in parlamento”, commenta il responsabile della ricerca di Banca Akros all’interno del mensile di Fixed Income Strategy.

E aggiunge: “A oggi ci sono solo risultati parziali ma due alleati esterni potrebbero fare la differenza: l’Europa: pur mantenendo il suo occhio vigile sul governo, che di fatto legittimata l’esecutivo a promuovere riforme impopolari. Berlusconi, che è stato decisivo nella escalation politica di Matteo Renzi appoggiando la riforma elettorale, potrebbe decidere di garantire un supporto esterno alla maggioranza sulle singole riforme (vale a dire sulla riforma della giustizia o sulla riforma del sistema fiscale)”. I mercati finanziari, più in generale, per il momento continueranno a dare credito a Renzi, “anche se l’approvazione della riforma elettorale nei prossimi giorni è assolutamente vitale, così come la necessità di elaborare nuove riforme per conformarsi alle richieste dell'Unione europea e ottenere maggiore flessibilità sugli obiettivi del fiscal compact”, precisa Previtera.

E conclude: “Per l’Italia e per gli altri periferici l’interesse del mercato è stato rafforzato dall’uscita della liquidità dei mercati emergenti, pur in assenza di miglioramenti più convincenti sul piano economico. A questo si è recentemente aggiunta la consapevolezza di un’Europa che resta ben lontana da ipotesi di rialzo dei tassi, prospettiva ben più concreta negli Usa l’andamento dell’inflazione che porta a ragionare in termini di rendimenti reali.” Precisa: “Non riteniamo che qualche timido ritorno agli emergenti possa al momento rovinare la festa dei periferici: vedendo come sono cambiati i toni della Fed, un discorso diplomaticamente possibilista da parte di Draghi, che rassicuri su tassi ai minimi nella conferenza di questo giovedì, basta e avanza!”