UBS AM estende l’autorizzazione per la gestione dei mandati europei in Lussemburgo

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Le società di gestione internazionali stanno completando i loro preparativi per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, sicuramente con esito migliore rispetto allo stesso governo britannico. Una recente mossa è stata quella di UBS AM. In previsione della Brexit infatti l'asset manager svizzero ha ricevuto l'autorizzazione per continuare la gestione dei suoi mandati europei in Lussemburgo per tutti i suoi clienti con sede nell’Eurozona, come spiegato dalla società a Funds People. Questa autorizzazione è stata rilasciata a tutti gli Stati membri dell'UE, inclusa l’Italia, pertanto il cambiamento non ha alcun impatto sulle operazioni di UBS AM nel Belpaese.

"Il nostro obiettivo rimane quello di garantire un buon posizionamento a livello operativo per offrire un servizio continuo ai nostri clienti, indipendentemente dall'esito dei dibattiti politici in corso", ha affermato la società di gestione.

La difesa degli asset manager contro la Brexit

Negli ultimi due anni diverse società hanno spostato le loro attività attinenti ai clienti europei fuori dal Regno Unito e hanno preferito trasferire le loro succursali in Lussemburgo, indipendentemente dall’esito degli accordi sulla Brexit.

Nei primi mesi del 2019, diversi asset manager internazionali hanno adottato misure concrete per proteggere il patrimonio dei loro clienti europei dai rischi di una Brexit senza accordo. T. Rowe Price, Franklin Templeton e Capital Group hanno già riorganizzato le proprie attività in Lussemburgo, dopo che Legg Mason e Schroders avevano già aperto le danze nel 2018.

Nel maggio 2018 la Columbia Threadneedle Investments aveva comunicato i suoi piani di trasferimento delle attività dei suoi clienti dell'Unione Europea dalla gamma di fondi OEIC britannici alla sua gamma equivalente della SICAV lussemburghese, al fine di fornire il miglior servizio ai clienti europei dopo l'uscita del Regno Unito dall'UE.

Allo stesso modo si è mossa M&G Investments, che ha trasferito le sue attività qualche settimana dopo, spostando tutte le 21 classi azionarie non denominate in sterline dai suoi fondi OEIC domiciliati nel Regno Unito in Lussemburgo.