Tutte le chiavi per capire come gestire un fondo absolute return

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Il forte rialzo dei mercati degli ultimi anni ha costretto molti investitori a riformulare le proprie strategie per il futuro. In questo senso, i fondi total return stanno guadagnando in popolarità. Anche se questi prodotti hanno la stessa etichetta, le loro strategie, gli obiettivi e i sistemi di gestione del rischio variano tanto che sempre più si impone la necessità di una definizione comune per la categoria, al fine di migliorare la comunicazione, evitare malintesi su alcuni fondi che alcuni investitori confondono con prodotti garantiti o addirittura come prodotti total return. Niente di meglio che sia un esperto a spiegare le caratteristiche dei prodotti absolute return. Funds People lo ha chiesto a Filippo Casolari, coordinatore investimenti e business di Euromobiliare Asset Management SGR (Gruppo Credem).

Qual'è l'orizzonte temporale per generare il ritorno assoluto?

L'orizzonte temporale è determinato in funzione dell'obiettivo di rendimento assoluto e del budget di rischio a disposizione: quanto più alto è il target di rendimento, e quindi il budget di rischio necessario per conseguirlo, tanto più ampio sarà l'orizzonte temporale. Intuitivamente questo fenomeno dipende dal fatto che per conseguire obiettivi di rendimento elevati occorre avere un livello di volatilità che in periodi brevi potrebbe generare temporanei scostamenti dall'obiettivo prefissato.

Che caratteristiche hanno i rendimenti ottenuti?

I rendimenti ottenuti hanno tre caratteristiche: sono decorrelati dai principali mercati finanziari, hanno una volatilità media più contenuta rispetto a soluzioni di investimento tradizionali a benchmark e hanno un max drawdown contenuto.

Come si ottengono questi rendimenti? (strategie adottate e caratteristiche)

Per conseguire genuinamente ed effettivamente obiettivi di rendimento assoluto occorre innanzitutto adottare una strategia gestionale flessibile e dinamica, estendere l'universo investibile a tutte le assset class disponibili sul mercato e infine fare largo uso di tecniche di 'relative value', cioè di arbitraggi long/short che consentano di estrarre valore dalle inefficienze di mercato indipendentemente dalla direzionalità delle asset class di riferimento

Qual'è la flessibilità di cui si dispone e come viene utilizzata?

La flessibilità concessa dalla normativa UCITS che disciplina i fondi comuni di investimento è molto ampia, eventuali limiti vengono definiti nella documentazione d'offerta. Gli ampi margini di manovra vengono utilizzati per porre in essere le strategie funzionali al conseguimento dell'obiettivo in un framework di rischio controllato proattivamente.

Come vengono anticipati i rendimenti a seconda dei diversi scenari economici?

Solo una parte delle decisioni vengono prese in funzione delle previsioni dei rendimento e della market view; più spesso, vengono effettuate analisi di "relative value" per identificare fenomeni di mispricing tra un mercato e un altro, tra un settore e un altro, o tra un titolo e un altro, per prendere poi un posizionamento "long - short" con l'obiettivo di estrarre valore "relativo" indipendentemente dall'andamento direzionale dei mercati.