Tre possibili scenari di rischio per il 2020

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Markus Spiske, Unsplash

L’anno che abbiamo di fronte ci riserverà con molta probabilità una prosecuzione del ciclo economico globale. Un ciclo lungo (per gli USA sarebbe l’undicesimo anno consecutivo di espansione, per l’Europa e i Paesi emergenti potrebbe rivelarsi l’occasione per interrompere un rallentamento che dura dal 2018), in una fase ormai matura ma ancora troppo debole per produrre un’accelerazione dell’inflazione.

“Lo stimolo impartito dalle Banche centrali nella seconda metà del 2019 è la principale ragione a supporto dell’ipotesi di fine del rallentamento e proseguimento del ciclo espansivo”, spiegano gli esperti di Eurizon Capital SGR che tuttavia ritengono limitati gli spazi per ulteriori stimoli di natura monetaria o fiscale nel corso dell’anno.

Secondo la view della casa di gestione, a determinare il grado di riaccelerazione della crescita economica sarà il negoziato USA – Cina sul commercio, il cui esito previsto per i primi mesi del 2020 dovrebbe essere un accordo parziale il che potrebbe garantire “spazi per revisioni al rialzo nei tassi di crescita attesi rispetto ai numeri di consenso attuali (1,8% per gli USA, 1,0% per l’Eurozona e 4,5% per gli emergenti)”, ricordano da Eurizon.

Probabili rischi
Rispetto allo scenario centrale, comunque, da Eurizon individuano tre possibili colpi di scena:

1 - una ripresa delle tensioni commerciali USA – Cina, in grado di prolungare il rallentamento globale, trasformandolo potenzialmente in recessione;

2 - un ulteriore indebolimento degli indicatori del ciclo industriale che smentirebbe le indicazioni di stabilizzazione mostrate negli ultimi due mesi. “Sarebbe l’evidenza che lo stimolo monetario del 2019 non è stato sufficiente a contenere il deterioramento di un ciclo economico in fase matura e richiederebbe ulteriori azioni di sostegno all’economia”, commentano dalla SGR;

3 - una accelerazione oltre le attese degli indicatori macro che farebbe salire in modo rapido i tassi governativi. “All’inizio questo sviluppo potrebbe essere di sostegno ai mercati azionari, ma poi riaccenderebbe timori di recessione globale come già accaduto in questo ciclo economico ogni volta che i mercati obbligazionari hanno tentato una normalizzazione dei tassi troppo rapida”, aggiungono.

View d’investimento

Nella view della casa di gestione, lo scenario di prosecuzione del ciclo espansivo con moderata accelerazione del tasso di crescita globale potrebbe favorire un graduale rialzo dei tassi governativi core (USA e Germania) dagli attuali livelli ultra depressi. In termini di duration gli esperti di Eurizon esprimono un giudizio negativo sui titoli governativi tedeschi e quasi core dell’area euro, mentre mantengono un approccio neutrale per quelli USA. Neutrale anche il giudizio sui titoli periferici dell’area euro.

Per quanto riguarda le obbligazioni a spread, in caso di tassi governativi core fermi o in tendenziale rialzo, la loro remunerazione attesa si limita al rendimento cedolare (carry). “Esprimiamo comunque un giudizio positivo su questi titoli e in particolare sulle componenti high yield e mercati emergenti”, sottolineano.

“In un contesto di tassi bassi e in graduale rialzo, gli investitori dovrebbero continuare a considerare interessante il premio al rischio offerto dalle azioni, che troverebbero anche sostegno in un moderato tasso di crescita dei profitti”. Il giudizio sui mercati azionari è positivo, con preferenza per le azioni USA e attenzione particolare su quelle europee il cui peso potrebbe essere aumentato a fronte di sviluppi positivi sul contesto istituzionale dell’eurozona.