Stay calm and carry on

Garret_Walsh
immagine ceduta dall'entità

Crediamo che il numero di bocciature, 25 banche, emerso la scorsa domenica dai risultati degli stress test sia più elevato di quanto si aspettasse. Bisogna però dire che circa la metà di queste 25 banche presentava un deficit di capitale a fine 2013, poi ripianato con diverse iniziative nel corso del 2014. Tra le 13 ‘vere bocciature’ non ci sono grandi banche sistemiche, si tratta soprattutto di banche medio-piccole di Grecia, Portogallo, Italia e Austria. La vera sorpresa è data dal fatto che nessuna delle grandi banche europee, che nelle scorse settimane era indicata come possibile bocciata, ha avuto dei problemi. Questo, in altre parole, potrebbe far avanzare qualche dubbio sul rigore metodologico adottato per fare queste valutazioni. In ogni caso noi riteniamo che queste analisi contribuiranno a portare maggiore fiducia nel settore bancario.

Come sappiamo, adesso, le banche che non hanno superato la prova dovranno presentare dei piani dettagliati per ripianare i deficit di capitale. Sebbene, a livello complessivo, la carenza di fondi non sia elevatissima, crediamo che per alcune delle 13 banche coinvolte ci sarà solo un limitato numero di opzioni strategiche a disposizione. Esse potranno vendere alcuni asset, essere oggetto di acquisizione da parte di competitor più forti oppure potrebbero ricorrere ad aiuti statali. A livello di implicazioni per il settore finanziario nel suo complesso, un esercizio di tale portata contribuirà a ripristinare una maggiore fiducia. Gli investitori sono probabilmente più tranquilli se sanno che non ci sono scheletri nascosti nei portafogli delle banche più deboli. Inoltre, concluso questo processo di valutazione, ci aspettiamo che la propensione delle banche europee a concedere prestiti possa aumentare. La disponibilità di credito potrebbe crescere, soprattutto nei paesi periferici, dove questo era un problema, anche se la domanda è destinata a rimanere ancora bassa in molti Stati.