Siamo alla fine del Qe?

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European Central Bank, Flickr, Creative Commons

Negli ultimi giorni il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani ha impensierito gli investitori. Numerosi funzionari della Banca centrale europea hanno dichiarato che difficilmente la normalizzazione della politica monetaria muterà il suo corso. Peraltro, la Bce fra pochi mesi avrà raggiunto il limite dei titoli potenzialmente acquistabili in molti Paesi e se volesse estendere l’allentamento quantitativo oltre il 2018 dovrebbe modificare le regole che disciplinano gli acquisti. “Di conseguenza, i mercati si attendono dei segnali dal meeting di giovedì prossimo (14 giungo ndr) della Bce, che in effetti sarà cruciale per il  destino del Qe”, ricordano dall’Ufficio studi di Marzotto SIM.

Considerati i buoni dati sull’inflazione e la ripresa economica europea, la fine del Qe sembrerebbe effettivamente vicina. In effetti, "per assicurare una normalizzazione graduale (in ottica prudenziale) della politica monetaria, la Bce potrebbe effettivamente concludere il piano d’acquisti entro il 2018, ed assicurare il raggiungimento dell’obiettivo d’inflazione attraverso la forward guidance ('i tassi rimarranno bassi ben oltre la fine del Qe'). Infatti, è importante tenere a mente che l’aumento dell’inflazione deve essere 'sostenibile', ovvero deve essere supportato da dinamiche strutturali di medio-termine (es. miglioramenti nel mercato del lavoro) e non da fattori volatili”, continuano gli esperti.

Il Qe però potrebbe concludersi in un contesto più difficile di quello che incontrò la Fed nel 2014. La crescita nella zona Euro sta rallentando e il picco dell’espansione economica è ormai alle spalle. Pesano inoltre dei rischi rialzisti sul fronte delle tensioni commerciali e del prezzo del petrolio. Il picco della liquidità è alle nostre spalle.“Sono sempre particolarmente rilevanti i rischi di coda, come l’inasprimento della guerra commerciale o una crisi europea scaturita dal nuovo governo italiano. Questi fattori giocheranno un ruolo importante nella decisione del Governing Council, in quanto potrebbero aumentare l’incertezza e rallentare la convergenza dell’economia europea all’obiettivo della Bce”.