Si allarga la famiglia PIR di Amundi

Proli
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Amundi amplia la propria offerta PIR per la clientela retail italiana con il fondo target maturity Amundi Accumulazione Italia PIR 2023 - sottoscrivibile fino al 4 giugno 2018 presso le filiali del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia - che va ad aggiungersi ai 4 fondi PIR Amundi a gestione attiva disponibili dallo scorso anno, Amundi Dividendo Italia, Amundi Valore Italia PIR, Amundi Risparmio Italia, Amundi Sviluppo Italia, e all’ETF Amundi ETF Ftse Italia Pir Ucits Etf DR. Il profilo rischio/rendimento (SRRI) del prodotto è pari a 6.

Amundi Accumulazione Italia PIR 2023 adotta una politica di investimento che prevede la crescita progressiva dell’esposizione ai mercati azionari secondo l’applicazione di regole predefinite con riguardo alla frequenza e alla misura degli investimenti, nonché nel rispetto di un budget di rischio tendenzialmente alto*. Tale meccanismo di accumulazione è assimilabile a quello realizzato con l’apertura di un PAC (Piano di accumulo) che prevede il frazionamento dell’investimento in più rate con l’obiettivo di attenuare il rischio relativo al timing di investimento.

La componente azionaria inziale del portafoglio al termine del periodo di collocamento, pari al 50%, viene incrementata su base trimestrale con la contestuale riduzione della componente obbligazionaria per giungere alla scadenza del fondo con una allocazione tendenziale del portafoglio costituita al 90% dalla componente azionaria e al 10% dalla componente obbligazionaria.

“Amundi Accumulazione Italia PIR 2023 risponde alle esigenze di quei risparmiatori che intendono affrontare l’investimento azionario con un approccio graduale, caratteristica che ha determinato il successo dei PAC presso la clientela italiana”, ha commentato Paolo Proli, head of retail distribution di Amundi SGR. “PAC e PIR rappresentano un connubio vincente per proporre soluzioni di investimento che consentano ai risparmiatori di accedere alle potenzialità di crescita dell’economia italiana, sostenendone il rilancio in atto e con un approccio di investimento diversificato, anche in relazione al timing di acquisto della componente azionaria del portafoglio, beneficiando altresì del vantaggio fiscale previsto dalla normativa”, ha concluso l'esperto.

* Budget di rischio identificabile con un VAR (Value at Risk) mensile al 99% pari a - 17% (questa misura di rischio consente di quantificare, con un livello di probabilità del 99%, la perdita massima potenziale che il fondo può subire su un orizzonte temporale di un mese).