Secondo semestre, la crescita economica globale potrebbe perdere forza

Happy Photo Guy, Flickr, Creative Commons
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Nel primo semestre dell’anno l’azionario globale ha fatto registrare ottime performance, con la volatilità che si è avvicinata ai minimi storici, mentre il reddito fisso ha garantito performance modeste. In termini generali, abbiamo osservato un miglioramento dei fondamentali economici, politiche monetarie espansive, una ripresa dell’inflazione, un consolidamento della ripresa economica globale e una solida crescita degli utili globali. In particolare, a giugno abbiamo assistito a un leggero aumento della volatilità dovuto essenzialmente ai timori legati al ritiro degli stimoli monetari. Nella seconda parte dell’anno la crescita economia globale potrebbe perdere slancio, soprattutto nelle aree geografiche mature. In particolare, il deterioramento dei trend demografici, che ha pesato maggiormente sulla forza lavoro nei mercati sviluppati, e il deterioramento della produttività potrebbero portare ad un rallentamento della crescita potenziale a livello globale. Secondo gli economisti di UBS, l’espansione economica perderà slancio a seguito del rafforzamento della moneta unica, dell’impatto dell’atteso rincaro petrolifero sui consumi e dell’efficacia sempre più ridotta della politica monetaria. Entrando più nel dettaglio, gli esperti prevedono una crescita mondiale del 3,7% per il 2017, con l’eurozona che dovrebbe chiudere l’anno con una crescita del PIL vicina al 2%, mentre gli Stati Uniti dovrebbero registrare una crescita moderata nei prossimi 12 mesi, chiudendo il 2017 con una crescita di poco superiore al 2%.

Nel secondo semestre sarà più difficile trovare il giusto equilibrio tra i vari investimenti, a causa dell’inasprimento monetario della Fed e dell’aumento delle valutazioni azionarie. In termini di posizionamento sul mercato, Mark Haefele, global chief investment officer di UBS, spiega come “nonostante l’incertezza politica ed economica globale, nel primo semestre dell’anno abbiamo deciso di sovrappesare gli strumenti rischiosi. I nostri portafogli hanno beneficiato di questa scelta, poiché il proseguimento degli stimoli monetari, la reflazione cinese e la crescita degli utili globali hanno compensato la crescente aspettativa che le speranze di stimolo fiscale negli Stati Uniti vadano deluse. La nostra decisione di concentrarci sui dati economici sottostanti si è rivelata vincente”. Nel secondo semestre la casa svizzera manterrà una moderata propensione al rischio nell’asset allocation tattica globale. A tal proposito, secondo gli strategist di UBS, il consolidamento della ripresa mondiale, l’accelerazione degli utili e i continui stimoli monetari, potranno più che compensare quelli negativi, come il graduale inasprimento monetario della Fed, i timori sulle valutazioni azionarie e i rischi geopolitici. La società confermerà un sovrappeso sulle azioni globali, anche se ridurrà leggermente l’esposizione ai mercati rialzisti e chiuderà il sovrappeso sui corporate bond high yield in dollari rispetto alle obbligazioni e ai titoli di Stato con rating elevato, in quanto le valutazioni sono diventate meno convenienti.