L'investitore italiano retail si affida ancora alle banche

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foto: autor GotCredit, Flickr, creative commons

Dei 944 miliardi di euro investiti in fondi comuni, a fine 2016, ben 779 (ovvero l'85% delle masse complessive) appartengono alla clientela retail, direttamente o tramite gestioni patrimoniali e polizze unit linked. I restanti 165 miliardi sono invece detenuti da clienti istituzionali. Il dato emerge dall'ulltima Mappa della distribuzione retail dei fondi comuni (Quaderno di Ricerca 3/2017), pubblicata da Assogestioni e firmata dagli analisti Alessandro Rota e Riccardo Morassut dell'ufficio studi dell'associazione.  

Lo studio, che fa un quadro accurato sulla distribuzione dei fondi e gestioni di portafogli, non lascia dubbi in merito ai canali che collocano con incidenza maggiore i prodotti agli investitiori italiani. La prevalenza degli sportelli e delle filiali bancarie non ha infatti rivali, considerano che il canale banche pesa per il 70% sulla vendita di fondi comuni e per l'80% su quella invece inerente alla gestione patrimoniale. Alle reti di consulenza finanziaria va il restante 30% in merito al collocamento diretto dei fondi comuni, e il 20% per le gestioni patrimoniali. 

L'analisi evidenzia pure il target della clientela: quella mass affluent investe soprattutto in maniera diretta in fondi (71%) e meno in gestioni retail (30%), mentre il mondo private è più orientato alle gestioni patrimoniali (70%) e meno all’investimento diretto in fondi comuni (29%).

Un capitolo a parte poi spetta alle polizze unit linked. L'ufficio studi di Assogestioni dedica un'intera sezione a questi prodotti assicurativi che, sul canale distribuitivo, sembrano registrare un maggiore equilibrio tra sistema bancario e reti di consulenza. Queste ultime infatti incidono per il 46% nella distribuzione totale. Sul fronte della clientela, invece, le polizze sono più vicine al mondo mass affluent: il 64% del collocamento è indirizzato a questa categoria, mentre il 36% guarda al mondo private.