Schroders amplia l’offerta di fondi income

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foto: autor Tax Credit, Flickr, creative commons

In un contesto in cui la domanda di reddito da parte degli investitori resta elevata, Schroders lancia Schroder ISF Emerging Multi-Asset Income, disponibile anche in Italia. Si tratta di una soluzione “income” che investe in modo diversificato e dinamico nei mercati emergenti.Il fondo investe in modo flessibile su una vasta gamma di asset class e settori nei Paesi emergenti, potendo contare sugli input degli specialisti internazionali di Schroders sui diversi mercati. Con l’obiettivo di una distribuzione annuale dal 5% al 6%, segue un processo dinamico di allocazione del portafoglio e gestione del rischio.

“In Schroders il business multi-asset ha continuato a crescere e consolidarsi, in risposta ai clienti in cerca  di diversificazione e di fonti di reddito costante", ha detto Carlo Trabattoni, head of Pan-European intermediary business di Schroders. "l nuovo fondo punta a soddisfare queste esigenze con un focus sui mercati emergenti e, sebbene quest’area abbia di recente incontrato degli ostacoli, consente agli investitori con un orizzonte di medio-lungo periodo di beneficiare delle opportunità offerte da alcune fra le economie più dinamiche del mondo”.

Schroder ISF Emerging Multi-Asset Income è affidato alla gestione di Aymeric Forest e di Iain Cunningham, co-gestori anche di Schroder ISF Global Multi-Asset Income che, lanciato il 18 aprile 2012, ha oggi un patrimonio in gestione pari a 5,8 miliardi di euro, con oltre 1 miliardo di euro raccolto in Italia nel solo 2014. “Gli investitori devono essere più selettivi rispetto ai diversi Paesi e tipologie di asset", ha commentato Aymeric Forest. "È necessario gestire attivamente i tassi di cambio: mentre un mercato locale obbligazionario o azionario potrebbe apprezzarsi, la valuta locale potrebbe deprezzarsi. L’approccio multi-asset permette di beneficiare della dispersione dei prezzi delle asset class creata da cicli monetari ed economici divergenti tra mercati emergenti e potenzialmente di ridurre i rischi di drawdown rispetto all’investimento in singole asset class”.