Rossignoli (Moneyfarm): "L'attenzione per i movimenti del Treasury è stata esagerata"

Roberto Rossignoli
Moneyfarm

Uno degli eventi più discussi durante il mese di aprile è stato il ritorno sopra la soglia del 3% del decennale statunitense per la prima volta dopo più di tre anni. "Questo ha destato molto clamore in quanto i tassi di interesse sono dei fattori chiave che muovono le performance delle altre asset class", spiega Roberto Rossignoli, portfolio manager di Moneyfarm. L'esperto ricorda che si è trattato di movimenti cui avevamo già assistito a inizio anno ma che erano stati interrotti dai ribassi sull'azionario.

"I movimenti dei bond sono a nostro avviso frutto di due forze contrastanti: da un lato l'inflazione che spinge al rialzo i tassi, soprattutto a lungo, e dall'altro i ribassi tra febbraio e marzo sull'azionario che hanno portato molti investitori a domandare più bond, spingendo quindi al rialzo i tassi d'interesse". Ora che l'azionario è tornato a ristabilizzarsi, continua l'esperto, è possibile aspettarsi la ripresa di quel trend di gennaio e quindi tassi generalmente più alti. "L'attenzione dedicata al decennale statunitense è stata a nostro avviso un po' esagerata. Si tratta di una soglia più psicologica che economica", commenta Rossignoli. 

Azionario in rimonta
Ad aprile le azioni sono tornate in positivo dopo due mesi di crolli su tutti i maggiori indici. A tal proposito, sono due i movimenti che secondo l'esperto vanno rilevati: la sovraperformance dei mercati sviluppati rispetto a quelli emergenti e quella di Europa contro Stati Uniti, un movimento, quest'ultimo per niente scontato. "Se guardiamo la stagione del trimestrale in corso, ci rendiamo conto che i numeri stanno dando ancora ragione alle compagnie d'oltreoceano. Per l'Eurozona, invece, il quadro è un po' piu debole, anche se gli utili crescono e la sorpresa è piatta, leggermente positiva", dice il portfolio manager. 

"Questo ci rassicura un po' rispetto alle prospettive dell'azionario nel medio termine in quanto stiamo osservando fatturato e utili in crescita nelle principali aree geografiche, sia emergenti che sviluppate, e alla luce di valutazioni più basse le prospettive di medio termine appaiono piu equilibrate", conclude.