Raiffeisen Capital azzera l'esposizione in Grecia

RCM-Giannico
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In un recente articolo di FundsPeople sulla situazione greca, avevamo tirato fuori una classifica dei 20 fondi azionari italiani più esposti su Atene. Utilizzando i dati di Morningstar Direct, abbiamo messo a punto il ranking, i cui requisiti erano che i fondi fossero registrati per la vendita in Italia e con un patrimonio superiore a 10 milioni di euro. Come avevamo indicato c'era il rischio che in alcuni casi tale esposizione fosse stata modificata già prima dell'ultima data attualizzata. È il caso del fondo Raiffeisen-Europa-SmallCap I VT, gestito dalla società austriaca, che già al 30 giugno non aveva alcuna esposizione.

"Il team di gestione ha iniziato a ridurre la sua esposizione sulla Grecia già a partire dal mese di maggio, a causa dell’inasprimento dei negoziati tra il governo greco e i creditori del paese. Ad ogni ostacolo, infatti la probabilità di una chiusura delle banche locali continuava ad aumentare. Questo è il solo cambiamento fatto all’interno del portafoglio, che continua a sottopesare il settore finanziario, ossia il più sensibile a un’eventuale insolvenza della Grecia nel breve termine", ha spiegato Donato Giannico, country head per l’Italia di Raiffeisen Capital Management. D'altronde per gli investiori il cilma è turbolento: "il sentiment riguardo la Grecia è esasperato quanto lo è in generale riguardo l'Unione Europea, dove mesi di intense trattative e di rischi calcolati hanno annullato la volontà di trovare un terreno di discussione comune", confessa Giannico.

"Nelle ultime settimane il team di gestione ha preferito adottare un approccio attendista sul fronte del mercato greco, considerata la difficoltà nel prevedere i risultati dei negoziati che si sono succeduti negli ultimi giorni. Un ulteriore fallimento dei negoziati infatti avrebbe portato nuove incertezze e volatilità. Un ulteriore incremento dello stato di incertezza, potrebbe risultare in una riduzione degli investimenti sui mercati europei e smorzare temporaneamente la crescita economica in Europa".