Questo è ciò che può accadere se al value viene aggiunto il fattore quality

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L’Amundi Funds II - European Equity Value (rating Blockbuster Funds People) è uno dei prodotti di riferimento di Amundi. Questa strategia azionaria europea con filosofia value si è distinta negli ultimi cinque anni grazie al fatto che è stata in grado di generare un rendimento annualizzato netto dell'9,73%, circa tre volte rispetto a quanto registrato dall’MSCI Europe Value, il suo benchmark. Il prodotto è gestito da Andreas Wosol Roberto Campani, i quali spiegano i dettagli del fondo il cui segreto del successo risiede nel fatto di aver esteso il concetto del value investing. "Il value è molto più di un fattore", affermano.

Campani spiega che, spesso, il concetto di value investing si riduce a un semplice apprezzamento del prezzo di un'azione in funzione della sua valutazione relativa, basata su multipli come il P/E o il Price to Book Value. "Questa definizione è troppo riduttiva. Non ci interessa tanto il valore relativo, quanto quello intrinseco del business e il margine di sicurezza offerto dall'azienda. Il primo passo della nostra filosofia è quello di cercare società che quotano con uno sconto significativo. Il secondo, che l'azienda offra un margine di sicurezza di almeno il 20%", indica il gestore.

Riguardo al primo punto, il fund manager rivela che il valore offerto da un'azienda deriva principalmente da tre fattori: dalle attività esistenti, dalla loro capacità reddituale e dal ritorno sugli investimenti futuri previsti. "Definiamo il value investing come il modo di pagare significativamente meno per un'azienda di qualità, acquistando asset di qualità con uno sconto importante, senza dover pagare un premio e navigando anche in quelle aziende con un potenziale di crescita che sia stato trascurato dal mercato", sottolinea l’esperto. In pratica, questa definizione, che può sembrare molto generica, ha implicazioni molto rilevanti per quanto riguarda la composizione del portafoglio del fondo.

Attualmente investono in 46 società europee, generalmente large cap con una dimensione media leggermente inferiore a quella del benchmark (43 miliardi di euro rispetto ai 61 dell'indice). La caratteristica maggiormente distintiva della strategia è che il 65% di queste azioni corrisponde a società quality che generano profitti in misura consistente e che, secondo i gestori, sono quotati con uno sconto. "Si tratta di aziende di qualità che offrono uno sconto rispetto al valore intrinseco di almeno il 20%". L'altro 35% del portafoglio è investito in società value tradizionali. "Per queste aziende, il margine di sicurezza che chiediamo è maggiore, del 30%".

Il processo che seguono nell’Amundi Funds II - European Equity Value non termina con l'identificazione del valore intrinseco e dei margini di sicurezza. Ci sono due passaggi aggiuntivi che si riferiscono alla costruzione del portafoglio. Il primo è dare a ciascuna azione un peso molto simile. "Se in questo momento abbiamo 46 titoli, il peso di ciascuno sarà approssimativamente tra il 2% e il 3%. In questo modo evitiamo concentrazioni inutili che potrebbero destabilizzare il portafoglio”. Il secondo è mantenere una visione a lungo termine. "La rotazione annuale negli ultimi tre anni è stata molto bassa, inferiore al 20%. Svolgiamo un'analisi puramente bottom-up. In effetti, il peso che ogni settore ha in portafoglio è il risultato di questo processo di stock picking", affermano.

In questo senso, il settore finanziario è quello che attualmente ha un peso maggiore in portafoglio (25,4%), anche se è un segmento con un peso inferiore rispetto a quello dell'indice. La ponderazione è seguita da società del settore dei beni di consumo (15% del totale), del settore energetico (12%), sanitario (11,47%) e industriale (10,78%). Per Paesi, la Francia è il mercato che ha un peso specifico maggiore (25%), seguita da Regno Unito e Olanda, rispettivamente con il 22% e il 18%. Société Générale SA è, al momento, la prima posizione in portafoglio, con un peso del 2.71%. Seguono BNP Paribas (2,66%), Intesa Sanpaolo (2,64%), Randstad Holding NV (2,62%), Compagnie de Saint-Gobain SA (2,59%) e Royal Dutch Shell PLC (2,56%). Rispetto all'MSCI Europe Value, l’active share del fondo è pari al 69%.