Quest’anno sarà l’anno delle gestione attiva e delle soluzioni alternative

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Il nuovo anno ha riportato la volatilità sui mercati finanziari. Secondo quanto emerge dai risultati dell’indagine condotta da Natixis Investment Managers, il 68% degli investitori istituzionali si aspettava un aumento di quest’ultima nel 2018. Ma quali sono le soluzioni che si stanno ricercando per contenere i rischi? Il Natixis Center for Investor Insight ha intervistato 500 investitori istituzionali a livello globale per capire il modo in cui questi soggetti stiano bilanciando gli obiettivi di lungo termine con le incertezze di breve periodo. Dallo studio si evince che gli investitori si stanno orientando verso le strategie attive gli investimenti alternativi.

Gestione attiva

Più di tre quarti (76%) degli investitori istituzionali affermano che l'attuale contesto di mercato sarà  favorevole per la gestione attiva. Nove investitori istituzionali su dieci affermano che la riduzione delle commissioni di gestione è uno dei fattori determinanti per le strategie d’investimento passive, ma i tre quarti degli investitori (75%) dichiarano di essere disposti a pagare commissioni più alte per una potenziale sovraperformance.

Strategie alternative

Sette investitori su dieci ritengono che l’introduzione di soluzioni alternative in portafoglio è importante per diversificare il rischio”. Il 70% sostiene che è necessario investire in queste strategie per diversificare il rischio di portafoglio e il 57% pensa che sia addirittura un modo per sovraperformare il mercato.

"Gli investitori istituzionali si rivolgono sempre più spesso a gestori attivi e a strumenti alternativi per la flessibilità e la diversificazione dei loro portafogli e per mitigare il rischio", spiega Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Managers Italia. Secondo l’indagine di Natixis IM, nonostante gli investimenti alternativi possano presentare una serie di rischi per il portafoglio, il 74% degli intervistati è convinto che i rendimenti potenziali degli investimenti illiquidi valgano il rischio.

Gli investimenti ESG

Tre investitori istituzionali su cinque (60%) ritengono che integrare i principi ESG all’interno degli investimenti sia favorevole in un ottica di medio-lungo periodo. Dallo studio di Natixis IM si sono raccolti i seguenti risultati:

  • il 59% afferma che nell'ambito degli investimenti ESG è possibile trovare alpha;
  • il 56% ritiene che l'adozione di criteri ESG mitighi i rischi di mercato (come per esempio quello di perdite per effetto di cause legali, tensioni sociali o danni ambientali);
  • il 61% è concorde nel ritenere che l’adozione di principi ESG all’interno delle strategie di investimento diventerà una pratica standardizzata nei prossimi cinque anni.

Fino a l’anno scorso, i motivi per cui gli investitori istituzionali inserivano i criteri ESG nelle proprie startegie era dovuta ai mandati o alla politica d'investimento della società, oggi invece:

  • quasi la metà (47%) afferma che l'incorporazione di questi criteri è dettata dalla volontà di allineare le strategie d'investimento con i valori organizzativi
  • i due quinti (41%) ritengono che la motivazione principale sia la  necessità di minimizzare il rischio primario, con un aumento del 21% rispetto al 2016.

"Gli investitori istituzionali hanno verificato l'impatto degli eventi ambientali, sociali e di governance in questi anni e hanno osservato come la reputazione aziendale abbia influenzato i corsi azionari", conclude Antonio Bottillo