Quando la gestione patrimoniale diventa arte

Fondata nel 2010, ETHENEA Independent Investors S.A. è una società di gestione che è riuscita a farsi spazio nel mercato italiano grazie all’Ethna-AKTIV, un fondo misto che attualmente ha un volume di asset superiore ai 13 miliardi di euro, rendendolo il fiore all’occhiello della boutique lussemburghese. Si tratta di un prodotto globale con un focus di asset allocation ed un obiettivo di rendimento compreso tra il 5% e il 10% che si cerca di ottenere con una volatilità inferiore al 6%. 

“Più che il rendimento, per noi è importante mantenere sotto controllo il rischio, far in modo che il fondo abbia una bassa volatilità e riuscire a soddisfare il nostro obiettivo di preservare il capitale. La gestione di un portafoglio non è altro che la gestione del rischio”, afferma Arnoldo Valsangiacomo, alla guida del fondo insieme a Luca Pesarini fin dal 2002. E continua: “La gestione patrimoniale non è una scienza esatta e nemmeno il risultato della casualità. Per me è un’arte che richiede lavoro, esperienza, sensibilità, estro, percezione e padronanza degli strumenti. Il valore artistico si esprime con la performance ottenuta nel tempo, che dovrebbe soddisfare nella sua realizzazione sia il committente sia l’artista”. 

Approccio top down

La strategia d’investimento del fondo segue un approccio top down. “Il 95% del nostro tempo lo dedichiamo a creare uno scenario e il restante 5% a decidere in quali asset in concreto investire.  Quest’ultima è la parte più importante del nostro lavoro. Monitoriamo costantemente lo scenario macroeconomico che aggiorniamo regolarmente; poi, considerando la volatilità e gli spostamenti dei prezzi, volgiamo la nostra attenzione agli strumenti che riteniamo più opportuni. Siamo naturalmente preoccupati, come tutto il mondo della finanza, per le prospettive della crescita globale, soprattutto se pensiamo alla Cina, con la svalutazione dello yuan e i dati poco confortanti sull’economia del Paese. 

Mediante un’analisi indiretta del mercato, basata anche sulla misura degli scambi commerciali e i contatti con gli operatori sulla piazza cinese, ricerchiamo certezze”. 

Come diversificare

Una dei fattori chiave della strategia è l’essere attivi e reagire rapidamente ai cambiamenti che si verificano nei mercati. “Appena vediamo volatilità, diventa cruciale ridurre il rischio in portafoglio”, spiega Valsangiacomo. “L’Ethna-AKTIV, come gli altri due Ethna Funds, ha un grande vantaggio: le decisioni relative alla ponderazione delle varie categorie di strumenti nei vari ambiti di mercato sono prese da esperti. Alleggeriamo dunque l’onere dei nostri investitori costruendo per loro un portafoglio con cui possiamo reagire con flessibilità e in tutta indipendenza agli sviluppi del mercato, sempre con l’obiettivo di preservare il capitale e creare valore a lungo termine”. Si tratta di prodotti caratterizzati da una gestione attiva e da una bassa volatilità, che li rende particolarmente attraenti in periodi volatili come l’attuale. La strategia è molto semplice, “non adoperiamo altro che cash, azioni e obbligazioni, non utilizziamo strumenti su materie prime, non partecipiamo al mercato immobiliare e stiamo molto attenti alla liquidabilità degli strumenti che adoperiamo”. La chiave di volta della strategia di ETHENEA è cercare di evitare ogni perdita e garantire in ogni momento il livello di flessibilità necessario per poterlo fare. 

Processi efficaci e flessibili

“Possiamo reagire con dinamismo alle mutevoli condizioni del mercato grazie ai nostri processi di coordinamento efficaci e flessibili, come prevedono le nostre direttive d’investimento. Inoltre una quota di cash elevata costituisce un ulteriore cuscinetto che ci consente di ridurre le posizioni più rischiose nei mercati in ribasso. In qualità di portfolio manager, consideriamo la quota azionaria, ma anche la liquidità, una fonte di redditività essenziale per la performance assoluta. 

Il nostro obiettivo è dunque avere una quota azionaria elevata nelle fasi di rialzo e viceversa una quota di liquidità importante nelle fasi di correzione. La liquidità ci permette di proteggere i fondi da eventuali perdite, oltre a ridurre decisamente la volatilità del portafoglio, per questo si tratta di una classe di attivo che riveste un’importanza pari ad azioni ed obbligazioni, in particolare tenendo conto che potrebbe comportare un’esposizione valutaria”. 

Per fare degli esempi, nel 2008 l’80% del fondo era investito in liquidità. “Non capivamo la preoccupazione delle Banche centrali per l’inflazione. Nell’ottobre del 2014, quando assistemmo ad un’importante correzione dopo che la Fed aveva avvertito che il dollaro si era apprezzato eccessivamente e troppo in fretta, avevamo un’esposizione all’equity molto elevata che abbiamo ridotto rapidamente al 17%. La stessa cosa è successa lo scorso 15 agosto nella parte obbligazionaria.  La duration del portafoglio quel giorno è passata da 8,5 anni ai 4,5. È stato un movimento che abbiamo fatto dalla sera alla mattina, il che dimostra che la gestione della strategia è molto attiva”. Per quanto riguarda l’Ethna-AKTIV, al momento il gestore punta sulle obbligazioni societarie statunitensi, il cui rendimento in termini assoluti “ci sembra interessante, considerando eccessivo il divario di rendimento rispetto ai Treasury Bond”. 

Le valute

Un altro fattore chiave per il buon funzionamento del fondo sono le valute, in particolare l’evoluzione del dollaro, che è stata fondamentale per la redditività della strategia. “Quando il dollaro si apprezza, lo fa verso tutte le altre valute, allo stesso modo di quando si deprezza. Devi azzeccare la direzione verso la quale si muove il biglietto verde. La previsione sul dollaro, questa è la decisione più importante da prendere, tutto il resto ha una rilevanza minore”. Fino a questo momento, la strategia del fondo era di stare lunghi sul dollaro, cosa che si è ridotta significativamente fino all’attuale 5%. 

Ma Valsangiacomo ha annunciato la sua intenzione di azzerarla. “Non vediamo uno scenario di apprezzamento del dollaro, manteniamo i nostri investimenti in USA, ma ci copriamo dal rischio di cambio”, spiega. Credevamo che la Fed aumentasse i tassi di interesse, sarebbe stato positivo; ora ci aspettano mesi di incertezza e volatilità. Questa è la ragione per la quale manteniamo un’esposizione più aggressiva sull’equity. In futuro probabilmente assumeremo maggiore rischio in questa asset class”.