L'anno che verrà: prospettive macroeconomiche per il 2017

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Jason Hunter, Flickr, Creative Commons

Secondo Guy de Blonay, gestore del fondo Jupiter Global Financials SICAV, il 2017 potrebbe essere positivo per il settore finanziario se il Presidente Donald Trump portasse a termine le riforme promesse in campagna elettorale come un'imposizione fiscale più leggera sui patrimoni HNWI, una revisione o revoca del Dood-Frank Act e un maggiore investimento in infrastrutture. UBS è un ottimo esempio dell´impatto che queste misure potrebbero avere. Il taglio del carico fiscale potrebbe spingere la clientela americana a un maggiore utilizzo dei servizi di consulenza offerti dalla banca. In questo contesto economico, Guy de Blonay punta a posizionarsi su società che hanno buoni margini di crescita e una politica dei dividendi solida. Il fund manager precisa che la strategia geopolitica di Trump potrebbe rivelarsi problematica per l’anno a venire in quanto potrebbe innescare una forte volatilità sui mercati e, in alcuni casi, danneggiare la crescita economica globale.

Il team globale di multi-asset investment di Russell Investments si aspetta un contesto sfidante per il 2017. La crescita, sostenuta dallo stimolo fiscale, dovrebbe migliorare anche se la prospettiva di un protezionismo commerciale emerso a seguito di Brexit e dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti potrebbe portare ad un rallentamento della crescita e un'inflazione elevata. Prevedono un miglioramento della crescita economica globale nel breve termine, sostenuta dallo stimolo fiscale.

Luca Gianelle, client portfolio manager di Russell Investments, aggiunge che che "i fondamentali sono rimasti favorevoli nel 2016 e questo, combinato con le valutazioni attraenti continuerà a supportare una posizione di sovrappeso sull’azionario dell’eurozona". La società ritiene che le azioni dell'area euro siano lievemente a buon mercato in termini assoluti e adotta una posizione di sottopeso sulle obbligazioni europee core. La società di asset management suggerisce cautela in quanto la troppa euforia sui mercati americani potrebbe portare a un periodo prolungato di ipercomprato. L'esperto aggiunge, poi, che l'eccessiva valutazione dell'azionario americano potrebbe limitarne la performance e, a questo proposito, la società all´interno di portafogli globali preferisce l’azionario Europa e Giappone rispetto a quello USA.

Nel 2017 bisognerà capire se l'uscita del Regno Unito sarà una soft o hard exit, in quanto da questo dipenderà il livello di disagi economici e finaziari. Luca Gianelle precisa che "in questo momento è difficile prevedere quale delle due soluzioni prevarrà e considerando che la valutazione dell'azionario è ancora abbastanza conveniente, è consigliabile mantere posizioni sottopesate sull'azionario del Regno Unito". Per quanto riguarda l'area Asia-Pacifico, prevedono un trend di crescita economica stabile anche nell'anno a venire.

Secondo gli esperti di UBS Wealth Management, la crescita dei mercati azionari statunitensi nel 2017 sarà favorita da un aumento dei ricavi e degli utili delle società statunitensi, soprattutto nel settore della tecnologia, finanza e sanità. La strategia politica di Trump, impostata sugli stimoli fiscali e su una legislazione più favorevole alle imprese, avrà un impatto positivo sulla crescita economica e dovrebbe sostenere i titoli di Stato americani protetti contro l'inflazione. L'Eurozona nel 2017 non sarà probabilmente considerata la migliore opzione per gli investitori, in quanto si preannuncia un periodo di incertezza politica con crescita moderata e utili modesti. L'´incertezza politica sarà alimentata dalla situazione del Regno Unito, che deve ancora avviare la procedura di uscita dall'Unione Europea e dalle elezioni politiche in Francia, Germania e Olanda. Per quanto riguarda la prospettiva dei mercati azionari emergenti, che nel 2016 hanno sovraperformato rispetto ai mercati avanzati, gli esperti prevedono che questo trend possa continuare anche nell'anno a venire. Nel 2017, la BCE potrebbe parzialmente rallentare il quantitative easing mantenendo una politica accomodante.

Dando uno sguardo al mercato valutario a livello globale, prevedono un apprezzamento dell'euro e della sterlina britannica contro il dollaro e raccomandano una posizione di sovrappeso su valute dei mercati emergenti rispetto a un paniere di valute dei mercati sviluppati.