PIR, previdenza, sostenibilità: ecco i trend di Sella SGR

NicolaTrivelli
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Piani individuali di risparmio, previdenza, finanza sostenibile. A guardar bene Sella Gestioni SGR sembra aver anticipato già da anni alcuni temi principali che il risparmio gestito sta affrontando in questo 2018. La società di gestione, che da oltre trent’anni coniuga innovazione e continuità, come spiega il suo amministratore delegato e direttore investimenti Nicola Trivelli, non solo è stata tra le prime a lanciare due prodotti PIR, un bilanciato e una nuova classe PIR “del nostro storico fondo azionario Investimenti Azionari Italia che, grazie ad un team dedicato di gestori e analisti, dal 1994, anno della sua creazione, ad oggi ha avuto un rendimento del 55% superiore al benchmark”, ma è anche tra le prime ad aver creduto nell’importanza della previdenza complementare, fin dal 1999 con il fondo pensione aperto Eurorisparmio. “La previdenza complementare rappresenta una strada obbligata per tutti coloro che vogliono evitare, quando smetteranno di lavorare, un drastico ridimensionamento del proprio tenore di vita. Scegliere da giovani la previdenza complementare diventa quindi fondamentale per compensare la riduzione della pensione pubblica e mantenere il proprio tenore di vita. Un concetto che ormai è diffuso tra i nostri clienti”.

Temi centrali oggigiorno (basta ricordare le numerose conferenze dedicate al Salone del Risparmio) che sembrano favorire il lavoro fatto da Sella SGR nel corso degli ultimi anni. Dalla previdenza al ruolo del risparmio a supporto dell'economia italiana il passo è breve. La società infatti (con masse in gestione pari a 3 miliardi, 2 dai fondi e 1 tramite deleghe) ha al momento 180 milioni di asset nei piani di risparmio individuali e continua a battere sulla strada del sostegno all’economia reale. “Nel nostro piccolo abbiamo cominciato ad approfondire le potenzialità dei Mini-bond, del direct lending e delle opportunità offerte alle imprese italiane dalle nuove IPO e l’evoluzione del mercato delle small e mid cap”, racconta Trivelli. “Abbiamo una media di 200 visite l’anno quindi conosciamo bene le piccole e medie imprese italiane e la necessità di trovare dei canali finanziari alternativi. Andiamo verso una direzione in cui la Banca centrale comincerà a cambiare rotta, con delle strette ulteriori che renderanno complicato per le Pmi avere accesso a dei finanziamenti. L’industria si sta evolvendo e strumenti come i minibond o fondi di direct lending potrebbero aiutare l’economia italiana”, aggiunge l’AD di Sella SGR.

Altro trend riguarda il mondo SRI. Investimenti sostenibili è il primo fondo comune in Italia, quotato anche in Borsa, caratterizzato da una politica di investimento ad impatto allineando l’obiettivo di un ritorno finanziario e la volontà di contribuire concretamente alla creazione di valore ambientale e sociale. “Differisce dai criteri ESG nel senso che l’impatto è definito per temi di sviluppo sostenibile con risultati concreti e misurabili. Tutti parlano di impatto zero, noi invece abbiamo l’ambizione di investire a impatto più, cioè un impatto positivo ambientale e sociale”, spiega Nicola Trivelli. “In questo senso parliamo di gestione 3D. In sintesi, si valuta la capacità di ogni investimento di creare valore positivo e misurabile per il Pianeta e la collettività e, nel contempo, garantire un rendimento finanziario in linea con il profilo di rischio della strategia di investimento. Il risultato è un portafoglio costruito appunto su tre dimensioni: rischio, rendimento e impatto”.

Fixed income: cambio di strategia

Tra volatilità, inflazione, politiche monetarie e possibile guerre commerciali il risparmio gestito si trova davanti ad una serie di sfide. Per questo anche il team di gestione di Sella cerca di rivedere qualche strategia in corso. Succede, al momento, soprattutto con l’obbligazionario. Anche perché, come dice Trivelli, “negli ultimi mesi la domanda su questa asset class è diventata predominante tra i clienti. Non sappiamo cosa succederà, ma stiamo rivedendo alcune politiche d’investimento sulla parte obbligazionaria”, spiega l’amministratore delegato. “Veniamo da un più grande trend obbligazionario del ribasso dei tassi che abbiamo mai visto. Ci aspettiamo adesso un rialzo  che speriamo graduale e perciò stiamo pensando ad un prodotto che gestirà totalmente a tassi floater sulle diverse tipologie di emissioni governative, corporate e finanziarie. Quindi una strategia che accompagni il rialzo dei tassi senza prendere delle perdite”.