Pinner (Raiffeisen Capital Management), puntiamo sulla ‘Clean growth’ legata all’innovazione

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Wolfgang Pinner, responsabile team SRI, Raiffeisen Capital Management

La crisi del Covid-19 ha avuto l’effetto di accelerare dei trend in atto tra cui quello degli investimenti sostenibili. “Gli investitori hanno scoperto già da tempo i temi legati alla sostenibilità, alla tecnologia ma anche il riciclo, la vita sana, l’urbanizzazione o la demografia e credono in uno scenario ‘clean growth’ invece di ‘degrowth’, all’insegna di una crescita sostenibile e non contaminante, strettamente legata all’innovazione”. Ad affermarlo è Wolfgang Pinner, responsabile del team SRI di Raiffeisen Capital management. La casa di gestione austriaca è da anni in prima linea sul fronte SRI, con un approccio d’investimento consolidato e importanti riconoscimenti, tra cui l’ultimo proprio nelle scorse settimane: il rating AA+ dell’agenzia tedesca Scope. Il piano Next generation UE, che indica la via per la ripresa economica europea, dà primaria importanza al green e del digitale, a dimostrazione della portata storica del cambiamento in atto. “C’è una correlazione positiva tra ESG e megatrend come energie rinnovabili e digitalizzazione. Apprezzo molto che l’Unione europea abbia riconosciuto l’impatto positivo per lo sviluppo generato dagli investimenti focalizzati su sostenibilità e ambiente. Anche la digitalizzazione è un tema molto rilevante: una condizione preliminare per le prospettive economiche in futuro”, afferma Pinner.

ll portafoglio del Raiffeisen Bilanciato Sostenibile

Le aspettative di sviluppo dei settori legati all’ambiente e alla tecnologia si riflettono nell’allocazione del portafoglio del Raiffeisen Bilanciato Sostenibile (Raiffeisen-Nachhaltigkeit Mix), un fondo ad elevato contenuto green, il primo fondo a cui Morningstar ha attribuito contemporaneamente le 5 stelle e 5 i globi. Una strategia di successo che nel 2020 è stata insignita del doppio rating ‘BC’, Blockbuster e Consistente di FundsPeople. “Riguardo ai piani per la ripresa UE, selezioniamo attentamente i titoli che rientrano in questi settori, con particolare attenzione ad infrastrutture e tecnologia”, afferma il gestore. Il fondo è strutturalmente sovrappesato su tecnologia dell’informazione e dell’ambiente. Due esempi di aziende posizioni che secondo il gestore potrebbero beneficiare del trend della salvaguardia dell’ambiente sono Tomra e Vestas Wind. “Tomra, un’azienda norvegese leader a livello globale nelle soluzioni di riciclo di vetro a rendere. Vestas Wind è un big player danese nel mercato dell’energia eolica, un'azienda che è diventata competitiva anche senza finanziamenti pubblici”, spiega. Per quanto riguarda la parte obbligazionaria del portafoglio, in un contesto di tassi bassi, il gestore punta su debito corporate e titoli finanziari: “Attualmente sovrappesiamo i corporate bond, in particolare i finanziari, mentre riteniamo poco interessanti le emissioni statali, che abbiamo sostituito con titoli di emittenti sovranazionali e covered bond”. Secondo Pinner anche i green bond sono da tenere d’occhio e rappresentano un’alternativa interessante di diversificazione: “A dispetto del fatto che recentemente le emissioni green in alcuni casi hanno offerto condizioni meno attraenti rispetto ai bond tradizionali, il mercato dei bond verdi sta crescendo sempre di più, soprattutto a livello di emissioni statali. Ad oggi le emissioni del 2020 ammontano a 140 miliardi di Euro, e la percentuale dei green bond nel portafoglio del Raiffeisen Bilanciato Sostenibile, nella parte obbligazionaria si trova a 7,4%.”, afferma.

Comportamento durante il Covid

Il 2020 è un anno particolarmente sfidante per i gestori attivi. Dopo il crollo del primo trimestre, i mercati hanno intrapreso un rally che li ha portati a recuperare le perdite. “Per quanto riguarda il portafoglio del Raiffeisen bilanciato sostenibile, da fine marzo a inizio di giugno abbiamo puntato a minimizzare il rischio, perciò abbiamo sottopesato la parte azionaria”, spiega Pinner. “Oggi la ponderazione azionaria si trova al livello di parità, ossia il 50% del fondo è investito in azioni e il restante 50% in reddito fisso. Le nostre aspettative per i mercati includono un raffreddamento rispetto alla sopravvalutazione dei titoli IT, che potrebbe sostenere il fondo rispetto al mercato. Il portafoglio ci sembra ben diversificato anche in ottica di una ripresa ciclica”, afferma.

Processo ESG

Il nostro processo è davvero ‘dark-green’, con un approccio che rende possibile raggiungere un ‘doppio rendimento’, da un lato un’elevata performance finanziaria e dall’altro un impatto positivo sostanziale”, spiega l’esperto. “Abbiamo diversi livelli di analisi ESG: il primo è basato su identificazione dei rischi e criteri di esclusione. Il secondo approfondisce in modo dettagliato i criteri ESG, applicando un modello proprietario che combina un ampio set di dati sostenibili e finanziari. Il terzo livello si concentra sull’engagement. Abbiamo sviluppato un processo basato sul dialogo con le aziende, con oltre 300 contatti all’anno con imprese ed emittenti di titoli e come investitori sostenibili esercitiamo inoltre il diritto di voto in sede di assemblee generali degli azionisti. Infine, costruiamo il nostro portafoglio sostenibile e per ciascun emittente calcoliamo un ‘Raiffeisen ESG Score’, dando un punteggio da 0 a 100”, conclude il gestore.