Per gestire un PIR? Rivolgersi all'intermediario

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A un anno dall’introduzione dei PIR sul mercato italiano, gli operatori (collocatori e distributori) continuano ad avere alcuni dubbi in merito all’interpretazione della normativa. Questo nonostante l’amministrazione finanziaria abbia diffuso delle FAQ con l’intento di chiarire alcune criticità, quali la possibilità di sottoscrizione di un PIR da parte di un minore, o situazioni di cambio di residenza dell’intestatario del PIR. Ricordiamo che il PIR è un contenitore fiscale all’interno del quale i risparmiatori possono collocare ogni tipologia di strumento finanziario (azioni, obbligazioni, quote di OICR, derivati) rispettando tuttavia determinati vincoli di investimento (tra l’altro, almeno il 70% deve essere investito in strumenti finanziari emessi o stipulati da imprese residenti in Italia o in Stati membri dell’Ue con stabile organizzazione in Italia). È prevista l’esenzione da tassazione dei redditi derivanti dagli investimenti contenuti nel PIR, ma non possono essere conferiti nel piano più di 30 mila euro all’anno entro un limite di 150 mila euro, inoltre gli asset conferiti devono rimanere nel PIR per almeno cinque anni.

Come si accennava, vi sono alcuni paletti che l’investitore -o il gestore del prodotto PIR- deve rispettare per non far venir meno l’agevolazione fiscale. Questi vincoli devono essere gestiti, sul piano operativo, dagli intermediari. Proprio a questo scopo, fin dallo scorso gennaio, Bnp Paribas Securities Services si è resa disponibile a fornire a collocatori e distributori servizi e infrastrutture per la gestione della peculiare fiscalità che caratterizza i PIR. La banca del gruppo Bnp Paribas, leader nel settore del post trading e dell’attività di banca depositaria per gli OICR,  “ha predisposto una serie di servizi su misura per consentire agli intermediari finanziari di essere immediatamente operativi, specialmente se desiderano collocare prodotti di risparmio gestito PIR compliant e in questo modo cogliere importanti opportunità di business”, spiega a Funds People Olivia Maria Zonca, head of tax product management della società.

Nello specifico “mettiamo a disposizione una serie di servizi di back office e del personale altamente qualificato per la gestione amministrativa dei Piani di risparmio individuali”. In altre parole, Zonca e il suo team di tecnici ed esperti fiscali non solo supportano i distributori, ma aiutano anche gli asset managers, italiani e stranieri, a costruire un fondo PIR compliant e gestirlo in ogni sua parte: dalla individuazione degli asset da inserire nel fondo, fino al all’inserimento del fondo stesso nel contenitore PIR. “Non solo monitoriamo giornalmente il rispetto dei requisiti di investimento, seguendo quindi tutte le modifiche normative avvenute nell’arco di questi mesi, ma verifichiamo che il cliente, sotto il profilo soggettivo, abbia titolo alla sottoscrizione del PIR. In sostanza, creiamo un dossier e ci occupiamo di tutta la gestione amministrativa e fiscale inerente al prodotto. Informazioni che poi canalizziamo alla società di gestione”. Nulla di più importante per quelle case d’investimento, italiane od estere, che fanno fatica a star dietro a tutti gli ingranaggi fiscali e amministrativi. “In questo modo consentiamo alle case prodotto di concentrarsi solo sull’asset allocation”, spiega Zonca.

Al momento la banca depositaria ha già qualche cliente operativo e altri accordi firmati che partiranno nelle prossime settimane. “Siamo un anello della catena”, spiega l’esperta che sta a capo di un team di professionisti che si occupano di analisi e fiscalità dei PIR. “Facciamo riunioni continue e ci interfacciamo con le associazioni di categoria e gli interlocutori istituzionali, per monitorare l’evolversi della discliplina fiscale. Abbiamo un team composto da cinque persone a Milano che seguono costantemente l’adeguamento dei sistemi e delle procedure e un’ulteriore squadra di una decina di persone, basata a Parigi, che segue tutta la fase della programmazione”, aggiunge Olivia Zonca. Che poi specifica: “Senza di noi alcuni prodotti PIR non sarebbero mai partiti”. Di certo questa serie di servizi varia in base alle esigenze. “Predisponiamo anche di un’architettura contrattuale che va customizzata perché siamo flessibli nel trovare delle soluzioni ad hoc: occuparci solo di un pezzo della catena o farlo a 360 gradi con flussi standardizzati”.