“Considerando le ristrutturazioni in corso e l’ausilio dei Qe, le banche europee dovrebbero essere il settore più interessante da mettere in portafoglio. Eppure, in generale, soprattutto in Francia e in Germania, le banche sono strutturalmente non efficienti in termini di organizzazione, staff, bilanci. Sono troppo sotto il controllo delle entità governative e i regolatori europei le stanno uccidendo. I manager vogliono giusto proteggere le loro carriere e evitare gli scandali ma non c’è valore”, dice senza mezzi termini in un incontro a Milano Nicolas Walewski, 20 anni di esperienza di investimento, fondatore di Alken Asset Management nel 2006 e gestore del fondo Alken European Opportunities, 5,5 mld di euro ed è stato riaperto nel novembre 2014.
Continua: “vedo più valore in piccole entità come le realtà di asset management in Italia ma al momento siamo attendisti dato che il settore bancario sconta comunque ancora parecchia debolezza. Non vedo ancora una ripresa sufficientemente forte e non vediamo in crescita il net interest income degli istituti di credito”. In portafoglio il manager al momento ha MPS e Banca Ifis. Sul primo ha detto: “un pò mi sono pentito di averlo acquistato ma ieri è arrivata una buona notizia (il riferimento va al termine del prolungato contenzioso reciproco tra il Monte dei Paschi di Siena e la giapponese Nomura sul derivato Alexandria, ndr)”. Mentre su Banca Ifis si è espresso così: “è un outperform, è un business molto profittevole”. E sul settore automotive ha concluso: “ci sarà una revisione degli utili. Ma è troppo presto per dire cosa succederà sul settore”. Le 5 top holding del fondo sono Seagate Technology, Western digital corp, Ryanair, Peugeot, Valeo sa.
Walewski ha iniziato la sua carriera nel 1993 presso il Crédit Lyonnais. Dal 1999 ha lavorato come manager presso Banque SYZ, dove ha prodotto ottimi risultati alla guida di Oyster European Opportunities Fund. Nei cinque anni fino a fine febbraio 2014 Alken European Opportunities ha ampiamente superato i suoi concorrenti.
