Nell'emergenza Covid-19 Credem punta sulle assunzioni di giovani

Jon Tyson, Unsplash
Jon Tyson, Unsplash

Credem punta sulle nuove assunzioni di giovani in risposta all’emergenza del Covid-19. Solo tra marzo e aprile ci sono stati 50 inserimenti, di cui circa il 60% under 30. Le selezioni sono avvenute in 140 giornate di colloqui a cui si sono presentati 1.400 candidati. Sono questi i principali numeri dell’attività di recruiting svolta negli ultimi due mesi dall’Istituto bancario italiano, tramite cui punta ad investire nel futuro e nei giovani senza lasciare che l’incertezza di questo periodo di emergenza diventi un ostacolo per l’inserimento di nuove persone all’interno del Gruppo. 

L’attività di selezione, fanno sapere da Credem, proseguirà anche nei prossimi mesi con l’obiettivo di inserire altre 100 persone entro fine anno. Forte focus sarà posto, oltre che al settore commerciale, all’ambito IT con l’assunzione di 30 persone nei prossimi 12 mesi.

“I nostri processi di selezione non si fermano perché non si ferma la nostra voglia di investire sulle persone, punto fermo della strategia di sviluppo di Credem”, ha dichiarato Simone Taddei responsabile Gestione e Selezione del Personale del Gruppo Credem. “Siamo da sempre impegnati in una costante attività di creazione di occupazione, sfida che si è rivelata vincente e che vogliamo che prosegua soprattutto in questo periodo e vogliamo farlo puntando sui giovani e sul loro futuro. A livello più generale, gli strumenti di remote working, le adeguate procedure informatiche e i processi aziendali garantiscono un alto livello di efficienza e di servizio nei confronti del cliente, confermando che il Gruppo sta percorrendo la strada giusta”. 

Per il mese di marzo erano previste a Reggio Emilia numerose giornate dedicate ai colloqui. Vista l’impossibilità di incontrare i candidati in presenza, sono state utilizzate delle modalità totalmente virtuali che Credem utilizza da tempo, ossia colloqui via web condotti da psicologi specializzati. Le tecnologie e un team di esperti in diagnosi del potenziale hanno garantito un livello di screening pari al colloquio in presenza e la prosecuzione dell’iter di selezione senza interruzioni o rinvii. 

Anche lo smartworking è stato potenziato durante l’emergenza. Gli investimenti degli ultimi anni del Gruppo nell’innovazione tecnologica hanno reso lo smartworking uno standard largamente utilizzato che è stato aumentato ancora di più negli ultimi mesi: da 2 mila alla fine del 2019, si è arrivati ad oggi alla quasi totalità delle persone del Gruppo che possono lavorare da remoto (6.200 dipendenti).

Gli investimenti sui giovani continueranno anche nel 2020 nel solco di quanto fatto negli ultimi cinque anni in cui il Gruppo ha assunto oltre 750 persone tra neodiplomati e neolaureati, circa il 57% delle assunzioni complessive. Per ciascuno è costruito un progetto personalizzato che consiste in una fase iniziale di selezione che punta a conoscere la persona a 360°; seguono l’inserimento e l’affiancamento in fase di on boarding, la formazione continua in termini sia di sviluppo professionale che personale e la job rotation come leva di crescita alla valorizzazione della diversity all’interno della popolazione aziendale.