Risparmio gestito: nel 2016 più asset, ma meno raccolta

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foto: Fabrizio Lonzini, Creative Commons, Flickr

Come ben sappiamo, il 2016 è stato caratterizzato da una serie di eventi politici dai risultati al quanto inaspettati. Ciò ha certamente influito sull’industria dell’asset management, in particolare su quella europea. Secondo l’ultimo Morningstar asset flow report infatti, l’anno appena concluso è stato più magro rispetto al biennio che lo precedeva. I flussi netti nei prodotti a lungo termine (esclusi i monetari) sono stati pari a 75,1 miliardi di euro, contro i 302 e i 411 rispettivamente del 2015 e del 2014. Il patrimonio complessivo, tuttavia, è cresciuto del 5% nei dodici mesi, superando i 6.800 miliardi.

Flussi netti stimati per macro-categorie Morningstar nel 2016

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Alcune attività finanziarie hanno sofferto di più di altre. I fondi azionari hanno subito riscatti per 76,1 miliardi, il peggior risultato dal 2008. Le masse gestite, però, sono aumentate grazie all’andamento dei mercati: l’Msci World è salito del 10,7% in euro nei dodici mesi. Sono diverse le ragioni che hanno spinto gli investitori fuori dall’equity, dai timori di un rallentamento dell’economia globale, ai rischi geopolitici, primo fra tutti l’inatteso voto degli inglesi favorevoli alla Brexit. Negli ultimi due mesi del 2016 invece, c’è stata un’inversione di rotta, per effetto dell’euforia generata in Borsa dalla vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane.

I maggiori flussi di capitali si sono diretti verso il reddito fisso, (+81,1 miliardi). In un contesto di tassi di interesse bassi e negativi per i titoli di stato, gli investitori hanno cercato il rendimento negli strumenti più rischiosi come il debito emergente. Tuttavia, hanno anche utilizzato gli obbligazionari a breve termine nelle fasi di maggiori incertezza. L’avversione al rischio ha portato investimenti nei monetari, che hanno chiuso l’anno con un saldo positivo di 111,7 miliardi. La classe di attività che ha subito il più ampio ridimensionamento della raccolta è quella dei bilanciati. Nel 2015 era stata protagonista sul mercato europeo con 148 miliardi di flussi netti, nel 2016 ha chiuso con un magro +30,6. E’ stato un anno in tono minore anche per gli alternative, dove nel 2015 avevano raccolto 78 miliardi, mentre un anno dopo 38,6. Si sono messi in luce soprattutto i multi-strategy, che hanno proseguito il trend positivo che dura da settembre 2014.

Tra le categorie più colpite dai deflussi figurano gli azionari europei (-19,5 miliardi), penalizzati dall’incertezza politica ed economica ed in particolare dal referendum inglese per l’uscita dall’Unione. Nel 2016, i riscatti hanno colpito anche l’equity sul Giappone e gli high yield in dollari. Tuttavia nell’ultimo trimestre, queste due categorie hanno dato segnali di ripresa, che potrebbero indicare una maggior fiducia sulle prospettive future.

Fondi a scadenza

Un capitolo a parte riguarda gli obbligazionari a cedola e scadenza, che sono tra le categorie con la raccolta più alta (+8,8 miliardi). L’Italia ha giocato un ruolo da protagonista in questo risultato, dal momento che nel 2016 sono stati lanciati una cinquantina di comparti fixed term, con flussi netti per quasi 5 miliardi.

La prima in Europa

Questa tipologia di investimenti, insieme ai bilanciati a scadenza hanno permesso ad Eurizon Capital di conquistare il primo posto per la raccolta all’interno dell’industria europea. Morningstar ha stimato flussi netti per 13,4 miliardi nel 2016, di cui 5,2 miliardi negli allocation fixed term. Nel 2015, il saldo era stato positivo per 20 miliardi e la società del gruppo Intesa Sanpaolo si era collocata al secondo posto in Europa dietro BlackRock.

I migliori italiani

Se restringiamo lo sguardo ai soli fondi di diritto italiano, la società che ha raccolto di più, secondo le stime di Morningstar, è BancoPosta Fondi (1,6 miliardi), seguita da Eurizon Capital (1,5 solo sui comparti domiciliati in Italia, a cui va aggiunto il dato della gamma lussemburghese EasyFund). Tra le prime cinque case di gestione c’è anche Etica Sgr (+712 milioni fluiti nei suo comparti che sono tutti socialmente responsabili).

Le SGR che hanno raccolto di più sui fondi italiani nel 2016

SGR_IT_2016