Mori (Eurizon SGR): “La ricerca del talento non deve guidare la scelta del prodotto”

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Il team di gestione di Eurizon Capital SGR è composto da dieci persone suddiviso secondo asset class e tipologia di prodotto. Ogni analista è anche portfolio manager ed è responsabile della strategia che segue. “Ad esempio, personalmente mi occupo della componente multi-asset flessibile che, oltre ai prodotti selezionati in quest'universo, attingo anche ai prodotti mono-asset class selezionati dai colleghi, al fine di una condivisione di idee ottimale”, spiega Fabio Mori, fund manager della società. “Il nostro team ha una seniority che conta circa 15 anni di esperienza. Possiamo dire che conosciamo bene l'industria, avendo l’esperienza per valutare se un prodotto può essere considerato interessante o meno”.

Il processo di selezione

La prima parte è la più delicata: il data crunching. Nello specifico, Eurizon Capital utilizza un grosso database di gestori terzi per svolgere il primo screening quantitativo nell’universo dei fondi. A seguito di questa prima segmentazione si svolge un’analisi qualitativa: “Organizziamo incontri con il manager del fondo in cui si valuta il prodotto dal punto di vista della strategia e la struttura direzionale”, commenta Mori. “Cerchiamo un investimento con un orizzonte temporale molto lungo e la ricerca del talento è uno dei primi focus che ci prefiggiamo, ma il talento non deve guidare il prodotto”. La strategia deve essere replicabile anche nel caso in cui il team di gestione si dovesse dimettersi. “Non investiamo su una persona, ma su un processo”. Il processo qualitativo serve per valutare la filosofia di investimento, quindi quali strumenti vengono utilizzati per implementare la strategia e la coerenza tra struttura e complessità.

Una volta conclusa la fase di due diligence viene redatta un’analisi scritta da discutere all’interno del team, dove successivamente ogni fondo viene portato al comitato investimenti per l’approvazione. A questo punto sarà il comitato a decidere se il fondo può essere approvato o meno. Nel caso in cui venga approvato, il prodotto è quindi inserito nella buy list ed essere utilizzato dai fund user di Eurizon.

Prodotti

“Bisogna stare attenti alle mode!” allerta Mori. “Abbiamo notato uno switch verso soluzioni d’investimento pre-impacchettate, quindi una crescente richiesta di prodotti multi-asset”. Negli ultimi tempi si sono affacciati prodotti più complessi che investono per temi d’investimento. “Un’estensione del concetto di diversificazione, non solo per asset class, ma anche per idee d’investimento”. Eurizon seleziona un prodotto non solo sulla base delle sue performance, ma secondo le esigenze del momento. “Ritengo che nel 2018 i prodotti più richiesti, soprattutto per la componente obbligazionaria, saranno quelli con la capacità di cogliere opportunità tattiche: penso che vi sarà un rallentamento del trend positivo che abbiamo visto negli ultimi anni con le soluzioni income oriented”, osserva Mori.

La liquidità nel 2018, la parola al gestore

Un tema centrale per il 2018 sarà la liquidità, ma bisogna fare attenzione alla sua tipologia. “Una volta anche gli ABS erano considerati cash equivalent. Dopo la crisi del 2008, tutti si chiedevano come venivano costruiti gli swap, ma oggi ci troviamo assuefatti da un mercato molto meno volatile. Ci siamo resi conto che la volatilità è un’asset class ‘tradata’, quindi può anche scollegarsi dal sottostante. Lo vediamo in modo significativo se guardiamo il VIX, che ha avuto un movimento venti volte superiore a quello dello S&P 500. Come si possono prezzare le opzioni se il movimento è così alto? Gli operatori non sanno a quale prezzo liquidarle”, conclude l'esperto.