Banca Mediolanum: "Osserviamo il mercato per intercettare aree di offerta non presidiate"

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Il settore finanziario, in genere, attraversa un periodo di forte cambiamento e non è da meno il mondo dell’asset management. "Assistiamo a un crescente aumento di requisiti normativi, che necessitano di un forte processo di compliance, unitamente a un mercato della domanda che spinge verso soluzioni d’investimento sempre più personalizzate e diversificate", dicono da Banca Mediolanum. "Questa situazione pone gli operatori di fronte a due opzioni: crescita dimensionale, per realizzare economie di scala o specializzazione, per trovare una nicchia di mercato, meno aggredibile dai competitor, in cui distinguersi. Non sono, inoltre, da trascurare le dinamiche dovute all’innovazione in ambito tecnologico, nonché le tematiche legate al robo advisory".

Se guardiamo solo al mercato italiano, sicuramente la normativa PIR ha introdotto un elemento importante di evoluzione a livello di sistema Paese. "Da un lato sta, infatti, avvicinando i risparmiatori verso le logiche di pianificazione finanziaria di medio e lungo periodo e dall’altro sta favorendo gli investimenti verso l'economia reale, spingendo le eccellenze italiane, di piccole e medie dimensioni, a guardare al mercato dei capitali come nuova fonte di finanziamento. Consideriamo inoltre, in caso di estensione dei PIR al settore immobiliare (come previsto da ddl Bilancio 2018), ai benefici derivanti da tale possibile iniezione di risorse".

Gli effetti di MiFID II
Secondo la società gli adeguamenti imposti dalla nuova normativa rappresentano una sfida che permetterà di valorizzare il ruolo consulenziale, "sfida che siamo pronti ad affrontare", affermano. "Per quel che riguarda l’offerta, riteniamo la nostra proposizione adeguata ad affrontare il nuovo scenario che la MiFID II produrrà, in particolare grazie alle soluzioni contenitore rappresentate nella nostra gamma sia dalle gestioni patrimoniali My Style sia dalla unit linked MyLife". Ed aggiungono: "Osserviamo comunque con attenzione alle possibili evoluzioni che il mercato proporrà, in modo da essere pronti ad intercettare aree di offerta attualmente non presidiate. In questo ambito, ad esempio, la product governance prevista da MiFID II esalta il nostro processo di sviluppo dell’offerta integrato con le società del gruppo".

Pronti a cogliere il cambiamento
"Il nostro approccio è interamente vocato alla soddisfazione del cliente nel raggiungimento dei propri progetti di vita, competiamo in un mercato ampio con player sia bancari sia di estrazione diversa da quella tipicamente finanziaria e le novità normative spingono verso questa direzione. Se guardiamo al mondo dell’asset management il deleveraging in atto presso il sistema bancario tradizionale potrà creare nuove opportunità per i gestori pronti a cogliere il cambiamento, pensiamo ad esempio al tema dei fondi di crediti. La sfida da cogliere per gli asset manager sarà quella di raggiungere economia di scala, mediante piattaforme flessibili, e soluzioni mirate a target di clientela definita, con il supporto di un brand ed un’offerta riconoscibile e credibile. L’industria dell’asset management è importante per il sistema economico e lo diventerà sempre più, i Piani individuali di risparmio ne rappresentano un esempio concreto. È quindi auspicabile un settore competitivo e che possa attrarre nuovi investimenti, aiutando i risparmiatori ad affrontare uno scenario atipico di tassi bassi", concludono.

 

Nella foto da sx: Cristian Liborio (responsabile Sviluppo Servizi Investimento e Collocamento), Annapaola Fonti (product manager Prodotti Vita e Prevenzione),  Edoardo Fontana Rava (direttore Sviluppo e Gestione Prodotti).