Mauro Valle (Generali Investments): “Ho sempre creduto nel progetto dell’Eurozona”

In questi anni abbiamo assistito a una serie di eventi  -come la crisi globale del 2008, quella dell’Eurozona nel 2011 e, più di recente, la Brexit- che hanno avuto un impatto decisamente significativo sui mercati finanziari e sui tassi di interesse. Questi accadimenti hanno richiesto grandi interventi da parte delle autorità mondiali e un enorme sforzo di politica monetaria da parte delle Banche centrali. 

“Per noi gestori, ciò ha significato la necessità di sviluppare una capacità di adattamento al susseguirsi dei contesti economici, e una certa flessibilità nell’implementare le strategie di gestione adeguate”, spiega Mauro Valle, gestore del Generali Investments SICAV (GIS) Euro Bond fin dalla sua data di lancio nel 2002. “Il fatto di essere riuscito a generare valore in questi 15 anni rende il bilancio della gestione sicuramente positivo. Penso che l’idea migliore, nonché la più forte, che ha guidato la mia gestione sia stata la convinzione che il progetto dell’Eurozona non sarebbe saltato alla prime difficoltà, e che gli spread dei Paesi periferici si sarebbero rivelati delle buone opportunità di investimento nel lungo periodo”. 

Nell’attuale contesto, la determinazione di Draghi a salvare l’euro ha portato la BCE ad adottare decisioni di politica monetaria che qualche anno fa non sarebbero neanche state ipotizzabili, ad esempio il tasso di sconto negativo o il programma di acquisto titoli su larga scala. Queste misure, unite ad una crescita economica dell’Eurozona piuttosto debole e ad un livello dell’inflazione intorno allo zero, hanno condotto i tassi in territorio negativo, soprattutto sulle scadenze medio brevi. “A livello di gestione, tutto ciò ha comportato soprattutto tre cose”, puntualizza il gestore. “Innanzitutto, il riconoscimento della nuova centralità delle politiche monetarie delle Banche centrali; in secondo luogo, il dover accettare di avere a che fare con scenari di mercato senza precedenti, che richiedono quindi modelli di gestione nuovi; ed infine una valutazione dell’asset class obbligazionaria governativa maggiormente integrata con lo scenario macroeconomico e finanziario”.

Un rischio ben bilanciato

L’investimento nel GIS Euro Bond garantisce una esposizione attiva alla curva dei tassi dell’area euro, con l’obiettivo di conseguire un extra rendimento rispetto al mercato o ai competitor. Tale esposizione viene spacchettata nei vari fattori di rischio, in modo da avere sempre, anche nel caso di scelte di investimento più aggressive, un profilo di rischio ben bilanciato e adeguatamente diversificato, indipendentemente da quelle che possono essere le condizioni di mercato e i movimenti dei tassi di interesse e delle curve dei rendimenti. 

Il portafoglio viene costruito prendendo delle posizioni attive rispetto al benchmark. Valle va più in dettaglio e spiega che “queste decisioni di investimento sono sostanzialmente riconducibili a tre scelte di gestione: gestione della duration del portafoglio in termini di sovrappeso e sottopeso rispetto a quella dell’indice; posizionamento sulle varie scadenze della curva dei tassi di interesse; e infine esposizione al rischio di ogni Paese in cui si va a investire. Queste scelte permettono di costruire il portafoglio con un adeguato bilanciamento tra rischio e rendimento atteso, con una gestione attiva dei fattori di rischio che possono influenzare la performance. In particolare, questo approccio consente di gestire adeguatamente l’esposizione al singolo rischio Paese, che viene rappresentata in termini di duration relativa e non di pesi nominali, per avere l’effettiva sensibilità ai movimenti dei tassi di interesse”.