Difficilmente una limitazione dell’offerta di petrolio sarebbe capace di spingere al rialzo i prezzi

Scenario. Anche nel caso si concretizzasse un accordo da parte dei Paesi produttori, difficilmente una limitazione dell’offerta di petrolio sarebbe capace di spingere al rialzo i prezzi. Lo smaltimento del surplus di 2  milioni di barili al giorno formatasi nell’ultimo anno richiederà diverso tempo; crescono nel frattempo le scorte negli Stati Uniti che continuano a segnare nuovi record.

Evoluzione quotazioni. Ogni rialzo dei prezzi contribuirà negli USA a riportare in funzione alcuni dei pozzi attualmente posti fuori linea, incrementando la produzione. Salvo un acuirsi delle crisi geopolitiche, è abbastanza plausibile che i prezzi si mantengano in un’ampia zona di oscillazione compresa tra i 30 e i 40 dollari al barile. 

Maurizio_Mazziero_graf

Oro 

Scenario. Pur essendo aumentata la produzione aurifera nel corso del 2015, i numerosi tagli attuati dalle aziende minerarie porteranno nel 2016 a una diminuzione della produzione. In contrazione la domanda industriale e di investimento, stabile invece quella di monete e lingotti. Le banche centrali nel 2015 hanno acquistato 588 tonnellate di oro; Russia, Cina e Kazakistan le maggiori acquirenti, rispettivamente con 185, 104 e 30 tonnellate d'oro, la Cina ha inoltre dichiarato di aver acquistato 604 tonnellate da maggio 2009 a giugno 2015.

Evoluzione quotazioni. La classica formazione di accumulo sui minimi (cup and handle) può dirsi completata. Dopo una fisiologica pausa di consolidamento intorno a 1.250 dollari i prezzi dovranno trovare nuova forza per portarsi a 1.300. Solo allora si potrà decretare senza mezzi termini la fine della lunga tendenza discendente iniziata poco sopra i 1.900 dollari nel settembre 2011. Negativo un ritorno al di sotto di 1.175 dollari.