Matthieu Détroyat (LFDE): "Il 2020 sarà l’anno dell’Europa"

Matthieu Detroyat, gestore del fondo Echiquier Major SRI Growth, LFDE
Matthieu Detroyat, gestore del fondo Echiquier Major SRI Growth, LFDE

Un 2020 positivo per l’azionario Europeo. Questa la previsione per i prossimi dodici mesi di Matthieu Détroyat, gestore di La Financière de l'Echiquier, in Italia per presentare agli investitori la strategia di investimento dell'asset manager transalpino e un approfondimento sul fondo Echiquier​ Major SRI Growth, da lui guidato in team con Sonia Fasolo e Adrien Bommelaer. A fare gli onori di casa, forte degli eccellenti risultati di performance ottenuti lo scorso anno dal Major SRI Growth, il country head italiano di LFDE, Alessandro Arrighi.

“I mercati europei nel 2020 dovrebbero ripetere i fasti del 2019”, afferma Détroyat. Per il gestore infatti la soluzione alla Brexit, la tregua nella guerra commerciale tra gli USA e la Cina e le politiche monetarie accomodanti delle Danche centrali contribuiscono a smorzare il clima di incertezza politica. “I tassi sono bassi e con tutta probabilità rimarranno tali”, afferma il gestore, “favorendo gli investimenti, le imprese e i consumi delle famiglie”. Inoltre, secondo le analisi di Détroyat, i servizi continueranno a crescere e si attende anche un rimbalzo del manifatturiero dopo un 2019 nero in particolare in Germania e Gran Bretagna. Il ciclo economico dovrebbe essere favorevole anche Oltreoceano, con il rischio di una recessione negli Stati Uniti che sembra essersi allontanato: “L’unica fonte di incertezza per il 2020”, ha spiegato il gestore “è rappresentata dalle elezioni presidenziali USA del prossimo novembre, ma Trump ha tutto l’interesse che Wall Street si mantenga in territorio positivo se vuole vedersi riconfermato alla Casa Bianca”.

La strategia d’investimento

In un 2020 caratterizzato da tassi ancora bassi, per Détroyat si prevedono rendimenti interessanti nell’azionario e in quello dell’Eurozona in particolare. “Il 2019 ha dimostrato che l'atteggiamento accomodante delle Banche centrali ha sortito un impatto maggiore rispetto agli eventi geopolitici", afferma. "In questo contesto”, aggiunge l'esperto, “intendiamo rimanere fedeli al nostro DNA: seguiremo la capacità delle aziende di generare utili, garanzia di performance a lungo termine. La selezione è sempre più essenziale ora che il contesto si fa più sfidante e che alcuni titoli ciclici stanno tornando a essere interessanti”.

Selezione è dunque la parola chiave del processo di investimento di La Financière de l'Echiquier a cui si aggiunge un’alta attenzione per le tematiche SRI. “Superato il filtro delle esclusioni - tabacco, produzione di armi, combustibili fossili - scegliamo i titoli in base alla qualità del profilo ESG”, spiega il gestore. “La nostra metodologia di analisi ESG assegna alle aziende un punteggio su una scala da 0 a 10 dove la Governance rappresenta il 60%”. "La G dell’acronimo ESG è la lettera più importante secondo la nostra filosofia poiché  dalla buona governance dipende la volontà per le aziende di farsi promotrici di politiche sociali e ambientali positive. L'SRI, oltre ad essere uno strumento di gestione del rischio, è fonte di performance e di opportunità”, afferma Détroyat. “Basti pensare che il differenziale di performance tra il portafoglio dei migliori profili ESG negli ultimi 10 anni è stato 2,6 volte superiore rispetto ai peggiori”, fa notare.  

“Il portafoglio del fondo del Echiquier​ Major SRI Growth”, spiega il gestore, “è attualmente investito nei settori della salute/medtech, con società quali Astrazeneca, specializzata nelle terapie oncologiche, Novo Nordisk, che si occupa di terapie contro il diabete, o la società svizzera di impianti dentali Strauman. Siamo ben posizionati anche al settore tecnologico con aziende come ASML o SAP e ben rappresentato è anche il comparto dell’industria e servizi. Infine, il peso della componente ciclica in portafoglio è stato aumentato a fine 2019 con società come Prysmian, Michelin o Legrand”.   

Nuove certificazioni SRI per i fondi LFDE

In linea con questa spiccata vocazione per gli investimenti socialmente responsabili, LFDE ha recentemente ampliato il numero di fondi provvisti di certificazioni SRI all’interno della propria gamma. Ad oggi sono 6 le soluzioni che possono vantare label ISR del ministero dell’Economia e delle Finanze francese. In questo gruppo, due soluzioni di punta di LFDE, tra cui proprio il Major SRI Growth Europe, si sono viste riconoscere due ultreriori certificati: il label Towards Sustainability belga e l’FNG Siegel tedesco.

 “Con un pizzico di orgoglio mi sento di poter affermare”, spiega Alessandro Arrighi, “che LFDE ha anticipato i tempi per quanto riguarda la sostenibilità degli investimenti, campo in cui siamo attivi da ben 13 anni”. “Siamo una società di gestione”, ha aggiunto il country head Italia, “a cui il mercato riconosce questa expertise, con un approccio ESG esteso a tutta la gamma e più selezionato a livello SRI. I label ottenuti dai nostri fondi sono il frutto di un costante impegno per il rinnovamento dell’offerta in ottica di sostenibilità”. “Il lavoro di educazione finanziaria per portare a più ampie fasce di investitori questa tipologia di prodotti è ancora molto”, spiega il country head “ma una cosa è certa: il mercato ormai sta integrando questo tipo di criteri. Il futuro è ESG”, conclude.