Marzotto SIM, analisi ‘on demand’ per il consulente di oggi

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Nell’industria del risparmio gestito, modelli congiunti di approcci top-down e bottom-up sono molto frequenti nelle elaborazioni delle analisi da parte dei singoli team di gestione. Tuttavia, ci sono asset manager che personalizzano questi approcci aggiungendo ulteriori filtri, fattori e caratteristiche che permettano di svolgere delle analisi quanto più accurate possibili. 

Un esempio è quello di Marzotto SIM, come spiega a Funds People Alfonso Maglio, responsabile Ufficio Studi della società. “Abbiamo un approccio attivo, di tipo stock picking e bond picking. Partiamo da una visione di tipo macro che ci consente di individuare la fase del ciclo economico in essere e, a seconda di questa, andiamo a selezionare i settori o le asset class che crediamo possano fare meglio. A questo punto vi è un’analisi approfondita sui titoli sia azionari sia obbligazionari. La view è quindi di tipo top-down, ma nella selezione dei titoli l’approccio è bottom-up. A questo approccio base aggiungiamo dellesituazioni che riteniamo ‘disallineate’ dal punto di vista dei fondamentali. Ci sono infatti società, azioni, obbligazioni, ecc., per i quali il mercato a volte sconta in eccesso alcuni fattori di rischio oppure non sconta i progressi fatti dalle società”, sostiene l’esperto.

Maglio fa l’esempio di alcune posizioni vincenti assunte dalla società nel 2017, come quelle relative al petrolio: “l’anno scorso, a partire dal primo quarter, abbiamo assunto posizioni long sul petrolio perché avevamo notato che i titoli in Borsa continuavano a scendere ma i fondamentali, sia a gestione caratteristica sia sotto il profilo finanziario, erano migliorati. Avevamo colto il fatto che molte società hanno avuto un upgrade in termini di rating riportando anche utili sopra le attese. Tutto questo non era stato affatto scontato dal mercato. Erano miglioramenti fondamentali completamente ignorati. Il risultato è stato che i petroliferi hanno performato dal -6% di inizio anno al +15% di dicembre 2017. Questo è un esempio di approccio bottom-up per il quale abbiamo valutato che i miglioramenti non erano prezzati dal mercato. In conclusione, la nostra strategia si concentra su una forte attenzione ai fondamentali, sul ciclo economico, sulle dinamiche dei tassi, sulla crescita del PIL e sull’inflazione”, afferma il manager. 

Analisi “tracciate”

Il team di gestione della Sim è definito da Maglio come “allargato”. A detta dell’esperto, ognuno ha infatti dei compiti specifici. “C’è un’interazione quotidiana tra le tre sedi di Milano, Roma e Londra le quali comunicano continuamente. Il team di gestione è quindi basato a Londra, mentre l’ufficio studi e la consulenza sono basati rispettivamente a Milano e Roma. La gestione è composta da quattro gestori, due analisti in Milano e tre analisti in Londra”, spiega.

Ciò che è ritenuto molto importante dalla società, a maggior ragione con l’arrivo di MiFID II soprattutto per quanto concerne la consulenza indipendente, è l’obbligo di tenere traccia delle analisi finanziarie che, come sostiene Maglio, hanno indotto il consulente a giustificare il perché di una scelta di investimento. “Tutti i consulenti finanziari indipendenti avranno l’obbligo in primis professionale, ma anche normativo, di tenere traccia delle analisi svolte. In situazioni di mancanza di tempo, e a volte per mancanza di competenze specifiche, il consulente può rivolgersi al nostro ufficio studi, che ‘on demand’ fornisce delle analisi specifiche che gli consentono di svolgere la propria attività secondo la normativa, nonché con la consapevolezza della qualità che andrà a offrire al cliente. Lato nostro, questo ci permette di offrire un servizio di consulenza indipendente che genera un miglioramento per tutti gli attori”, dichiara l’esperto.

Disponendo di SICAV absolute return, l’obiettivo di Marzotto SIM è quello di proteggere il patrimonio gestito e cercare di offrire un profilo rischio-rendimento proporzionato. “Cerchiamo di monitorare la performance ma anche il rischio. Nel rapporto con il cliente lacomponente umana prevale, e questo ci consente di offrire un servizio artigianale che vada incontro alle esigenze e ai bisogni finanziari, e a volte anche psicologici, dei clienti”.

Dove sono le opportunità?

Infine Maglio dà una view sulle aree geografiche di interesse per il team in termini di opportunità di investimento: “Per quanto riguarda gli Stati Uniti, siamo in una fase di espansione ancora in atto che sembra alleviarsi. In Europa invece, negli ultimi tre anni, c’è stata una crescita economica che continuerà, anche se è più indietro rispetto a quella degli USA. Se gli Stati Uniti dovessero infatti iniziare un ‘atteso’ rallentamento economico - l’appiattimento della parte lunga della curva, unito ai massimi delle materie prime potrebbero esserne un indizio -, l’Europa potrebbe rallentare il ritmo della propria corsa come conseguenza. Ad ogni modo, tra le due aree, riteniamo che ci sia maggiore valore inespresso in Europa, quindi ancora sulla parte ciclica del listino, ovvero sugli industriali, sugli interest sensitive, perché pensiamo che il Vecchio continente possa vivere una normalizzazione della politica monetaria. Le utilities sono sottovalutate, ma bisogna fare attenzione perché pur avendo dei dividendi molto elevati, sopra il 5%, vengono valutate con il Dividen Discount Model e quindi penalizzate dal rialzo dei tassi”, conclude il manager.