Martin (Polar Capital), il settore assicurativo è scontato rispetto alla media degli ultimi 30 anni

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Il Polar Capital Global Insurance Fund è tra i pochissimi fondi che investono a livello globale nel settore assicurativo. Il comparto è gestito da Nick Martin, che ha lavorato con Alec Foster, fondatore del fondo, per quasi 17 anni. La filosofia d’investimento non è mai cambiata dal lancio del 1998. Il fondo investe in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo con un portafoglio concentrato di 30-35 titoli. 

Storicamente, oltre il 90% del comparto è investito in attività di assicurazione non-life, dato che le assicurazioni vita sono più soggette alla volatilità dei mercati finanziari. “Al contrario, le assicurazioni non-life sono meno correlate ai cambiamenti macroeconomici, poiché i driver della redditività sono definiti dai sinistri che si verificano a causa di incidenti, negligenza umana, catastrofi naturali e altre avversità che tendono ad essere decorellate con gli eventi economici”, spiega Nick Martin, gestore di Polar Capital. Spesso i prodotti assicurativi non vengono comprati su base discrezionale, ma sono obbligatori per legge, come può essere l’assicurazione dell’auto. “La strategia inoltre ha storicamente offerto caratteristiche difensive in mercati finanziari molto volatili”, spiega il gestore.

Il fattore determinante del successo di un titolo assicurativo è la capacità di combinare apprezzamento del NAV e dividendi sostenibili nel tempo. Il gestore quindi preferisce selezionare le migliori aziende del settore, specializzate in determinati servizi assicurativi rispetto alle imprese ‘tuttofare’. “Il fondo è attualmente ben diversificato (dati a giugno 2018) e comprende il 20% di personal insurance, il 35% di assicurazioni commerciali, il 20% di riassicurazione, il 15% di broker assicurativi e il 10% di assicurazioni sulla vita. L'esposizione al catastrophe risk è ai minimi storici, data la bassa esposizione in quel determinato settore di mercato - spiega il gestore - preferiamo fornire rendimenti stabili piuttosto che essere eccessivamente esposti ai capricci di madre natura”.

La personal insurance, il 20% del fondo, è significativamente inferiore rispetto al mercato complessivo non-life, in quanto è solitamente più price sensitive: le assicurazioni auto e le assicurazioni casa, per esempio, sono più esposte ai cambiamenti tecnologici, come la nascita delle auto senza conducente. Le assicurazioni commerciali comprendono una gamma diversificata di esposizioni come la proprietà commerciale: l'energia, l’agricoltura e gli infortuni sul lavoro. Le tariffe dei premi commerciali sono migliorate molto rispetto al 2017 che erano aumentate a causa degli uragani negli Stati Uniti. “Il fondo investe anche in broker assicurativi che percepiscono una commissione per il collocamento del rischio assicurativo e beneficiano del miglioramento delle tariffe assicurative e dell'attività economica”, spiega il manager.

Nel tempo i rendimenti del comparto sono stati altamente correlati alla crescita del valore contabile per azione. Negli ultimi anni il gestore ha realizzato una crescita del valore contabile del 9-11%, in linea con la media storica. Tuttavia, le prospettive di crescita del valore contabile nell'ultimo anno sono sensibilmente migliorate grazie a un aumento delle sottoscrizioni di polizze assicurative, ai rendimenti dei titoli obbligazionari statunitensi a breve termine più elevati che hanno portato maggiori income e infine la riforma fiscale di Donald Trump sul mercato (circa il 70% dell'esposizione del comparto alle azioni quotate negli Stati Uniti). “Nonostante ciò, il settore è molto svalutato rispetto alla media degli ultimi 30 anni, rendendolo una soluzione d’investimento allettante per gli investitori”, conclude Nick Martin.