Marco Romani, CNP Partners: “Il max drawdown, parametro irrinunciabile per reagire agli eventi estremi di mercato”

Selezionare un fondo vuol dire innanzitutto conoscere bene il gestore. Compito fondamentale per un fund selector, infatti, è incontrare le SGR che forniscono i prodotti con cui egli opera. È così anche per Marco Romani, head of investment advisory di CNP Partners, che spiega a Funds People come nella selezione di un fondo serva metodologia ed esperienza, e come il processo di fund selection della società risponda sia criteri qualitativi sia quantitativi. 

Una selezione a due facce

“Seguiamo in primis dei criteri qualitativi che si traducono in incontri one to one con la SGR presso le sedi dei centri operativi e gestionali. Diamo rilevanza alle persone che lavorano nelle entità: è importante conoscerne il profilo professionale, l’iter d’investimento e, soprattutto, il processo di controllo del rischio adottato per ottenere una gestione efficiente ed efficace, così come il controllo rigoroso dei prodotti gestiti”, sostiene Romani. L’esperto, poi, aggiunge come da CNP Partners abbiano sviluppato un modello quantitativo interno che si basa su indicatori assoluti e relativi: “Nella prima categoria rientrano chiaramente le performance, la volatilità e il max drawdown - fattore per me irrinunciabile nella fund selection - mentre, nella seconda, i principali indicatori di performance ed efficienza corretti per il rischio. Ad esempio, l’indice di Sharpe, di Sortino e di Treynor, l’Information Ratio, su un arco temporale minimo di uno e tre anni. In seguito, ponderiamo gli elementi con pesi diversi, attribuendo maggior valenza agli indicatori assoluti di rischiosità e di efficienza piuttosto che alla performance assoluta”. 

Sulla base dei dati risultanti dal modello, infine, viene attribuito un ranking ai fondi. In ogni asset class macro e micro questi sono poi riclassificati dal migliore al peggiore, aggiungendo ed eliminando, una o due volte all’anno, gli OICR messi a disposizione delle reti. “Tuttavia, a monte, ci sono dei vincoli dati dalla casa madre, che sono di track record, di AUM minimi per il singolo OICR che inseriamo, e soprattutto di liquidità giornaliera. Non è comunque detto che alla fine venga scelto il primo fondo della lista che fornirebbe il modello quantitativo, ma sicuramente questo sarà compreso nel primo quartile”, conclude Romani.