Mappa delle società di gestione straniere presenti in Italia

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foto: autor Luc De Leeuw, Flickr, creative commons

Secondo l’indagine di Funds People ‘Le entità straniere presenti sul mercato italiano’ il nostro Paese è diventato una meta molto appetibile per la distribuzione dei fondi d’investimento. L’enorme massa di risparmio che caratterizza l’Italia ha convinto molte società internazionali a considerare lo Stivale una terra di opportunità ancora da sfruttare. In Italia vi è ancora un volume consistente di risparmio parcheggiato nei conti correnti che giornalmente viene deteriorato dall’inflazione e dai costi di deposito. 

Dallo studio condotto emerge che le società straniere utilizzano tre differenti strategie nell’approcciare il mercato italiano: ci sono asset manager che hanno aperto una sede fisica sul territorio, altri che gestiscono il business direttamente dall’estero e infine quelli che si affidano a un rappresentante terzo. 

All’interno della prima categoria troviamo ben 77 società straniere che si sono strutturate per sviluppare il business direttamente in loco. Stando ai dati raccolti, le prime tre società di gestione che hanno avviato una sede locale sono state Amundi, Credit Suisse AM e NN Investment Partners, rispettivamente nel 1986, 1990 e 1993. Negli anni successivi, tra il 1995 e il 2008, sono sbarcati gran parte dei maggiori player internazionali e, negli ultimi dieci anni, c’è stato un exploit di aperture di boutique di piccola e media dimensione. 

Una delle ultime società che ha deciso di radicare la presenza sul territorio è stata TCW, asset manager californiano indipendente. A tal proposito, Funds People ha chiesto a Gian Luca Giurlani, managing director e responsabile dello sviluppo del mercato dell’Europa del Sud della casa di gestione, i motivi di tale scelta: “Crediamo nella potenzialità del mercato italiano e l’inaugurazione della branch locale lo dimostra. Il forte interesse già riscontrato per il nostro approccio alla gestione attiva ci ha indotto ad investire ancor di più sul mercato italiano, dove abbiamo a breve in programma un ampliamento dell’offerta delle strategie di investimento”.

Per quanto riguarda la presenza in Italia per numero di dipendenti, al primo posto troviamo Amundi con oltre 300 professionisti, e a seguire BlackRock, BNP Paribas AM, Credit Suisse AM ed M&G Investments, tutte società che contano più di trenta professionisti negli uffici locali. Danilo Verdecanna, country manager Italy di State Street Global Advisors, sostiene che “la presenza in Italia è cruciale per poter sviluppare il mercato locale nella maniera appropriata. Non solo consente di catturare i trend e le peculiarità locali, ma è nella vicinanza con i clienti che risiede il principale valore aggiunto. Un servizio continuo e di qualità è alla base di ogni relazione, realizzabile esclusivamente con una forte presenza locale”. 

Si contano, invece, 106  società che hanno deciso di fare a meno della presenza fisica sul territorio. Queste ultime seguono lo sviluppo del mercato italiano direttamente dall’headquarter o da sedi secondarie dedicate a tutto il sud Europa (basate soprattutto nel Regno Unito, Svizzera o Francia).

C’è, infine, una terza categoria che raggruppa  23 case di gestione che si affidano a un rappresentante terzo (Third Party Rappresentative Company) per la promozione delle soluzioni d’investimento. Come spiega Valentina Autiero, country head Italy di MCH Investments Strategies, “il ricorso ad un Third Party Rappresentative è una formula molto efficiente per affacciarsi ai mercati del sud Europa attraverso un soggetto che ne conosce le caratteristiche e ne comprende le peculiarità. Inoltre, affidarsi a un rappresentante è conveniente anche sotto il profilo dei costi”.

Asset class più vendute

Secondo lo studio, i prodotti più richiesti sul mercato rispecchiano sempre un profilo difensivo prudente. Diversamente da quanto avveniva in passato, quando l’asset class preferita dall’investitore era l’obbligazionario, si riscontrano sempre più soluzioni d’investimento focalizzate in fondi multi-asset, flessibili e tematici. 

Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli investimenti sulle nuove tecnologie, sui fondi socialmente responsabili e sul settore dell’healthcare. Per quanto riguarda l’azionario, i fondi con il maggior appeal sul mercato italiano rimangono quelli che investono nell’area geografica paneuropea. Al riguardo, Luca Giorgi, head of business retail Italia e Grecia di BlackRock, dichiara: “Secondo la nostra esperienza, l’Italia rimarrà sempre la terra del multi-asset”.