Malta abolisce i fondi non armonizzati e segue la moda dei FIA senza autorizzazione

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Il mercato de La Valletta è in piena riorganizzazione dei vari fondi d’investimento attualmente offerti. Secondo quanto annunciato in una circolare lo scorso 26 maggio, dal prossimo 3 giugno, l’autorità maltese dei servizi finanziari (MFSA) non accetterà più le richieste di autorizzazione per varie categorie di prodotti che cesseranno di esistere: i fondi non armonizzati per retail (non-UCITS retail schemes), i PIF (Professional Investor Fund) e i fondi alternativi (FIA), questi ultimi due rivolti a investitori esperti e straordinari. Da questo momento in poi, quindi, i famosi PIF maltesi e i FIA per professionali saranno adatti solo all’investitore qualificato, una categoria che, tra le altre cose, riceve una nuova definizione. Malta riduce la sua offerta passando dagli undici schemi attuali a cinque. In questo processo, l’isola scommette anche sull’abolizione progressiva dei fondi non armonizzati stranieri per i retail, che dovranno adattarsi al regime nazionale di allocazione degli asset prima della fine dell’anno. Parallelamente, nasce un nuovo tipo di prodotto, il NAIF (Notified AIF) in linea con gli ICAV irlandesi e i RAIF lussemburghesi (ancora in attesa di approvazione).

Attualmente, a Malta i retail possono scegliere tra UCITS, non-UCITS, non-UCITS stranieri e alternativi. Dall’altra parte, la selezione dei professionali investe i PIF e i FIA e, all’interno di questi, i prodotti diversi in funzione del tipo d’investitore (esperto, professionale, qualificato e straordinario). Tutto ciò si raggruppa e si fissa in tre grandi schemi per l’investimento collettivo: quello destinato ai retail, che comprenderà solo fondi armonizzati e alternativi; i PIF, destinati solo agli investitori qualificati; e i prodotti alternativi per investitori qualificati comprendenti i nuovi NAIF. Per quanto riguarda i fondi non armonizzati, anche se da giugno in poi non saranno più accettate nuove autorizzazioni, quelli attivi potranno comunque continuare a operare come fatto sinora. Non accadrà lo stesso con quelli non armonizzati stranieri. La MFSA li sta già orientando su come dovranno adattarsi e rispettare il National Private Placement Regime di Malta (NPPR) fino alla fine dell’anno, momento in cui l’autorità finanziaria spera che saranno totalmente scomparsi dal regime.

Investitore qualificato e NAIF

A partire da questo momento il termine Qualifying Investor sarà l’unica categoria per riferirsi all’investitore professionale e i requisiti che dovrà avere saranno comuni per accedere ai tre prodotti a lui destinati: i PIF (uno degli schemi più popolari a Malta), i FIA e i nuovi NAIF. In sintesi, il cambiamento principale consiste nel fatto che l’investimento minimo passa dai 75.000 euro attuali ai 100.000 euro. Per quanto riguarda il nuovo fondo alternativo che sarà lanciato a breve, il Notified Alternative Investment Funds (NAIF), esso è in linea con il percorso iniziato in Irlanda con gli ICAV e che poi ha seguito il Lussemburgo con i RAIF (ancora in attesa di approvazione definitiva dopo il rapporto negativo che a marzo ha emesso il Consiglio di Stato). Si tratta di un fondo d’investimento alternativo per il quale basterà la segnalazione alla MFSA per essere già considerato come un NAIF pronto per la vendita senza previa autorizzazione né controllo. Uno dei suoi vantaggi sarà la velocità del suo lancio, previsto per i dieci giorni successivi alla notifica presso la MFSA.