Luke Newman (Henderson): “Adottiamo una strategia di investimento flessibile, combinando analisi tecnica e fondamentale”

Luke Newman_Henderson
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Tra i 7 fondi con triplo rating Funds People (Consistente, Blockbuster e Preferito dagli Analisti), troviamo l’Henderson Gartmore United Kingdome Absolute Return. Questo comparto, appartenente alla categoria degli alternativi long/short azionari UK, è gestito da Luke Newman e Benjamin Wallace dal 2010.

Il fondo mira a conseguire rendimenti di lungo termine superiori a quelli normalmente raggiunti dai mercati azionari del Regno Unito, nonostante non sia garantita una performance di rendimento assoluto. Il comparto investe almeno il 60% del relativo patrimonio in azioni o derivati di azioni con sede legale o che svolgono la maggior parte delle relative attività nel Regno Unito o che siano quotate sulla London Stock Exchange, e fino al 40% del patrimonio in azioni non britanniche. Il fondo investe esclusivamente nell'azionario, “questo è inusuale per un fondo appartenente all’universo dei prodotti absolute return, in quanto la maggior parte dei fondi che rientrano in questa categoria sono muti-asset”, spiega il fund manager. 

I gestori effettuano un’adeguata stock selection, che rappresenta un driver fondamentale di performance, al fine di guadagnare sia nelle fasi di rialzo che in quelle di ribasso del mercato e si focalizzano sulla generazione di alpha attraverso un’efficiente attività di stock picking. “Per noi è molto importante avere un fondo bilanciato conservativo, ben diversificato ed è fondamentale assicurarsi di non assumere eccessivi rischi di mercato”, afferma Luke Newman.

Per molti anni la performance dei singoli settori è stata un driver importante, ma “nel 2017 questo fattore avrà un peso minore rispetto agli scorsi anni. I settori che offrono migliori performance sono quelli che beneficiano dei segnali di reflazione che stiamo vedendo, non solo negli USA ma anche in Europa e Regno Unito, in particolare il settore bancario e assicurativo”. Ad agosto i gestori hanno modificato l’esposizione sui titoli bancari, passando da una posizione corta a una lunga, “è stata una mossa azzeccata e prevediamo di continuare nella stessa direzione nel corso del 2017”.

Il FTSE 100, grazie all'indebolimento della sterlina, ha fatto registrare ottime performance nel periodo post-Brexit, guadagnando il 18,1% (al 2 maggio 2017). L’indice britannico, nonostante le performance positive, non è un indicatore rappresentativo dell’economia del Regno Unito, considerando la presenza di molte società multinazionali. In particolare, il 75% degli utili delle società comprese nel FTSE 100 sono generati all’estero. 

Il primo ministro Theresa May ha annunciato che convocherà le elezioni anticipate il prossimo 8 giugno. Il referendum servirà a scegliere chi sarà in grado di negoziare nel migliore dei modi la Brexit, anche se il rischio che le elezioni si trasformino in un secondo referendum è reale. Questa situazione ha portato ad un aumento della volatilità, che si farà più pronunciata non appena avremo indicazioni più precise sul voto. Anche se molti dei rischi della Brexit sono già incorporati nei prezzi, i listini azionari britannici restano sotto pressione, le valutazioni rimangono interessanti e potrebbero crearsi delle opportunità di investimento interessanti per gli investitori nel medio termine.

Secondo Luke Newman, per capire quale sarà l’impatto della Brexit sull’equity UK, è fondamentale considerare le prospettive della sterlina, l’impatto sui consumi e la redditività delle imprese esportatrici europee. “In particolare, una sterlina forte allenterà la pressione sull’asset class, e ci porterà ad assumere una posizione short. In caso di hard Brexit, il mercato azionario farà registrare performance abbastanza buone, e sarà necessario riposizionare il portafoglio, assumendo una posizione long. Stiamo osservando una crescente pressione sui consumi UK, e per questo motivo abbiamo assunto una posizione corta. In termini più generali, i consumi del Regno Unito hanno performato bene, in quanto sostanzialmente non è cambiato nulla. Inoltre, un’eventuale hard Brexit avrebbe un impatto sulla redditività delle imprese esportatrici europee”.

In termini di diversificazione settoriale, il fund manager spiega che “siamo fermamente convinti che le imprese di medie e grandi dimensioni siano gli strumenti ideali su cui investire. Investiamo in qualsiasi settore, non c’è un settore nel quale non investiamo e siamo pronti a riposizione il portafoglio in qualsiasi momento, assumendo posizioni short o long in qualsiasi settore. Per noi le posizioni short sono una fonte di profitto, e non semplicemente un hedging tool”. I gestori vanno alla ricerca di società con un potenziale di apprezzamento o deprezzamento nel lungo periodo maggiore di quanto attualmente rispecchiato dai prezzi di mercato. 

Il gestore adotta una strategia di investimento flessibile, combinando l’analisi tecnica e l'analisi fondamentale (in particolare attraverso analisi di bilancio e dei flussi di cassa delle società) e cercando di riposizionare il portafoglio in base all’andamento del mercato. È importante capire quale metodo di valutazione utilizzare in differenti fasi del ciclo economico, “non utilizziamo un metodo di valutazione costante e continuativo nel tempo ma optiamo per un uso proattivo di tutti i metodi di valutazione”, precisa il gestore. 

Il fondo fa ampio uso di tecniche di investimento, soprattutto di quelle che comportano l’utilizzo di derivati, per ottenere un’esposizione agli investimenti, sia corta che lunga. “Fondamentalmente, gli strumenti derivati vengono utilizzati in modo semplice, in particolare utilizziamo i contratti per differenza (CFD) al fine di assumere posizioni corte sul mercato e facciamo ricorso a futures e mega-cap equities ai fini di copertura”. Per quanto riguarda il rischio di cambio, “sul fronte valutario, abbiamo una view molto conservativa. La volatilità delle valute ha un notevole impatto sui prezzi dei titoli azionari, in particolare la forza o la debolezza di una determinata valuta impatta sulla redditività delle singole società. Il fondo garantisce una copertura completa dal rischio di cambio”, conclude il gestore.