Lomartire (SPDR ETFs): "Gli obbligazionari saranno un tema chiave"

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Funds People

Se è vero che le previsioni di molti investitori sono state disattese in termini di potenziale impatto di eventi come la Brexit, l’elezione di Trump o l’esito referendario in Italia, dall’altro lato i nuovi scenari che si sono venuti a creare hanno imposto alcuni cambi di rotta alle scelte degli investitori istituzionali e non solo. Almeno secondo Francesco Lomartire, responsabile di SPDR ETFs per l’Italia che spiega a Funds People come “i trend siano legati principalmente all’incertezza geopolitca che si è rafforzata nel corso dello scorso anno”. In primo luogo c’è la rotazione a favore dei settori più ciclici “con in testa in testa energetici, finanziari e materie prime”, dice. Poi il rialzo delle aspettative di inflazione e il conseguente impatto al rialzo sui tassi di interesse governativi. “Molti investitori, in uno scenario di tassi nominali crescenti favorito dagli annunci sulla politica fiscale americana, hanno espresso la loro preferenza per titoli di stato con scadenze più brevi o per esposizioni corporate - sia investment grade che high yield - che continuano a beneficiare di spread in contrazione e della fase espansiva dell’economia americana”.

Se dunque i settori ciclici sono stati i veri campioni del 2016, questi stessi adesso, secondo Lomartire, rischiano però di vacillare: il vero dilemma è se il cosidetto reflation trade stia già manifestando i primi segni di stanchezza e guardando ad alcuni indicatori di posizionamento il dubbio sembra legittimo”. “I dati dei nostri strategist”, continua l’esperto “dimostrano come nell’ultimo mese i flussi degli investitori istituzionali (fonte State Street Global Markets) si siano indirizzati su settori meno ciclici, come healthcare, telecomunicazioni e beni di consumo, settori ampiamente sottopesati finora”.

Poi c’è il rischio dollaro. Secondo il responsabile di SPDR ETFs infatti la valuta statunitense probabilmente non sarà più un rifugio per gli investitiori globali. “Sappiamo che l’aumento delle aspettative di inflazione americana ha causato nei mesi scorsi un sell-off di titoli di stato americani e la necessità da parte di molti investitori istituzionali di coprirsi dal rischio di cambio”, aggiunge. Altro fenomeno da considerare per i prossimi mesi riguarda la correlazione tra equity e bond: “nell’immaginario comune l’investimento in titoli governativi è visto come fonte di diversificazione a causa della sua  correlazione negativa con gli investimenti azionari. Questa relazione potrebbe cambiare di segno e quindi causare un aumento del rischio sistemico”.

Una gamma per tutti i gusti

Le strategie migliori su cui puntare, secondo SPDR allora sono le aree dove la società vede maggiori opportunità di crescita “obbligazionario, settori azionari e smart beta”, precisa Lomartire. “La gamma di SPDR, molto ampia e ben diversificata, consente di sviluppare temi di investimento cui sono associati diversi strumenti, a seconda del livello di rendimento e rischio ricercato dall’investitore. Sicuramente gli obbligazionari saranno un tema chiave nel corso dei prossimi mesi, alla luce di elementi come la divergenza di politica monetaria tra Stati Uniti ed Europa, le differenti fasi del ciclo del credito (più maturo in US) e il tema della ricerca e necessità di rendimento da parte degli investitori istituzionali, in particolare assicurazioni e fondi pensione. Tra gli azionari ci concentriamo in particolare sui settoriali, dove il tema della dispersione di rendimento incoraggia le scelte di asset allocation tattica dei gestori”.

D’altronde, come dice l’esperto, l’emittente ha una gamma molto diversificata su vari asset class. “Il nostro approccio allo sviluppo prodotti riflette la nostra vocazione di asset manager che, grazie alle dimensioni e alla scala globale, considera l’ETF una naturale estensione dei propri servizi di investimento, per consentire agli investitori di accedere alle nostre competenze gestionali in forma liquida, trasparente e a costi contenuti. Dato che abbiamo al nostro interno l’expertise necessaria a gestire tutte le asset class investibili, preferiamo mettere a frutto queste competenze attraverso ETF a replica fisica”.