LGIM si dota di un nuovo strumento per misurare i rischi del cambiamento climatico

Laud-Sonja
Sonja Laud, chief investment officer, Legal and General Investment Management

Il tema di allineare i portafogli ai rischi connessi al climate change e agli accordi di Parigi si fa sentire sempre con maggiore urgenza nell’industria dell’asset management. Contrastare l’aumento della temperatura mondiale e ridurre le emissioni di gas serra avrà dei costi ingenti, per la necessità di riconvertire interi settori produttivi e dell’industria, con delle conseguenze che non potranno non avere ripercussioni sugli investimenti. In quest’ottica Legal & General Investment Management (LGIM) ha deciso di potenziare i propri strumenti per quantificare questi rischi. Ne è nata una collaborazione con Baringa Partners, una società di consulenza specializzata in questo campo, grazie alla quale LGIM ha potuto dotarsi di nuovo framework operativo, il Destination@Risk, che sfrutta il modello Climate Change Scenario di Baringa per misurare il rischio climatico dei portafogli degli investitori.

Entro il primo trimestre del 2021 i portfolio manager e gli analisti di LGIM avranno a disposizione una dashboard che permetterà di incorporare il rischio climatico nell'intera funzione di investimento globale. Sempre nei primi tre mesi del prossimo anno, la società lancerà inoltre una struttura di valutazione per gli investitori istituzionali. Il framework per l’allineamento al rischio climatico è stato utilizzato per analizzare circa 2.000 società a livello globale e le conclusioni indicano che la maggior parte non è in linea con gli obiettivi di Parigi: ciò solleva la preoccupazione che alcuni portafogli istituzionali possano essere allineati con target di temperatura superiori ai tre gradi. Il modello è stato utilizzato anche per valutare sia i rischi di transizione sia fisici nelle società analizzate. Nessuna azienda valutata era immune ai rischi climatici, ma è stata identificata una significativa concentrazione di rischio in alcuni settori. Questa valutazione ha confermato che il clima è un rischio concreto di prim'ordine per gli investitori di lungo termine.

I rischi maggiori nel settore energetico

“Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi che gli investitori devono affrontare oggi, con 10 trilioni di dollari di capitale investiti in tutto il mondo nei settori energetici quotati a livello globale. Questo è tra i settori più vulnerabili nei portafogli degli investitori considerando quale sia la dimensione della transizione energetica necessaria per soddisfare l'accordo di Parigi sul clima entro il 2050”, ha fatto notare Sonja Laud, chief investment officer di LGIM.  “La portata del rischio e del capitale impiegato è significativa. Tuttavia, valutare adeguatamente la rilevanza finanziaria del rischio climatico rappresenta oggi una sfida centrale per gli investitori”, ha spiegato.

“Il mondo ha bisogno di reindirizzare circa 1 trilione di dollari all'anno verso il sistema energetico del futuro spostandolo dall’attuale settore dominato dai combustibili fossili. Perché questo capitale si muova, i rischi e le opportunità climatiche devono essere adeguatamente valutati. Ciò dipende dallo sviluppo di strutture di gestione del rischio solide, trasparenti e flessibili da parte degli investitori”, ha concluso il responsabile della Commodity Research Nick Stansbury.