Lecamp (Pictet AM): “La pandemia evidenzia la necessità di investimenti nel mercato dell’acqua”

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Cedric Lecamp, senior investment manager, Pictet AM

Cresce l’interesse per gli investimenti nel settore dell’acqua. Il mercato è in forte espansione per l’aumento della domanda strutturale sostenuta da megatrend come l’aumento demografico, l'attenzione alla salute e la sostenibilità. Tendenze già in atto che il Covid-19 ha accelerato ulteriormente. “Stimiamo che il mercato dell'acqua, abbia un valore di circa 1,1 miliardi di dollari. Inoltre i cambiamenti demografici e l'urbanizzazione faranno aumentare la domanda di acqua nelle città dell'80% entro il 2050”, segnala Cédric Lecamp, senior investment manager di Pictet Asset Management. La casa di gestione svizzera gestisce dal 2006 una soluzione che investe in azioni di società di distribuzione e trattamento, tecnologie e servizi ambientali legati all’acqua, il Pictet-Water, fondo che nel 2020 ha ottenuto il doppio rating di FundsPeople ‘BC’, Blockbuster e Consistente.

L'OCSE stima che entro il 2030 dovranno essere spesi 1 trilione di Dollari statunitensi all'anno, rispetto agli attuali 600 miliardi, per garantire l'accesso universale all'acqua di base e alle strutture igienico-sanitarie. “Tali investimenti hanno molto senso dal punto di vista economico: l'ONU calcola che 1 Dollaro Usa investito in infrastrutture idriche e fognarie aumenta la produzione a lungo termine (PIL) di 6,35 Dollari e 2,62 Dollari ad altri settori”, spiega Lecamp. E la pandemia ha dato nuovo impulso al settore: “Il semplice consiglio di lavarsi le mani per fermare la pandemia evidenzia la necessità di investimenti in servizi igienici di base e acqua pulita”, fa notare. “Molte delle nostre aziende di tecnologia idrica forniscono analisi della qualità dell'acqua, strumenti analitici per laboratori, ospedali, centri di controllo delle malattie e aziende farmaceutiche, e prodotti e servizi che migliorano il trasporto dell'acqua sicura. Inoltre, i vincoli sui bilanci pubblici a causa dell'aumento della spesa fiscale e delle interruzioni dell'attività economica accelereranno probabilmente la necessità di ulteriori capitali privati per lo sviluppo di sistemi idrici, un principio chiave del megatrend della commercializzazione”, evidenzia il manager.

Comportamento del fondo durante il Covid

Il 2020 è stato un anno particolarmente sfidante per i gestori attivi. Dopo lo shock di marzo, i listini mondiali sostenuti dagli stimoli fiscali dei Governi e dalle politiche accomodanti delle Banche centrali hanno compiuto un rally che li ha portati a recuperare gran parte del terreno perduto. Ma per i mesi a venire a prevalere tra gli investitori è l’incertezza per il nuovo aumento dei contagi e per la ripresa economica che stenta a decollare. “Il nostro approccio a lungo termine e di qualità ha garantito la resilienza del portafoglio per tutta la durata dello shock Covid”, afferma Lecamp. Il fondo si basa sull'applicazione di un processo di investimento bottom-up che genera una strategia Barbell, bilanciando rischio e rendimento. Un nucleo di aziende di approvvigionamento idrico e di servizi, che presentano caratteristiche più difensive, con flussi di cassa ricorrenti e prevedibili, è bilanciato, d'altra parte, da investimenti in aziende di tecnologia idrica che hanno caratteristiche di crescita secolare. “Gli aggiustamenti effettuati negli ultimi due anni, ci sono stati di grande aiuto. Avevamo aumentato in modo significativo il sotto-segmento di monitoraggio. Questi nomi sono stati tra i migliori del nostro universo, non da ultimo per il legame con l'identificazione e la lotta alle pandemie. Avevamo anche incrementato le assegnazioni al sotto-segmento ‘Consumatori della Tecnologia dell'acqua’. Durante il Covid, poiché la popolazione era confinata in casa, la spesa per le ristrutturazioni e i lavori di ristrutturazione, compreso l'impianto idraulico, è aumentata in modo significativo a livello globale, ma soprattutto nel Nord America”, illustra il manager di Pictet AM. Infine nell'ambito dell'approvvigionamento idrico è stata fondamentale l'allocation regionale: “i sottosegmenti regolamentati negli Stati Uniti e nel Regno Unito hanno ottenuto risultati significativamente migliori rispetto alle concessioni UE e Paesi emergenti”, evidenzia Lecamp.

Le aziende in portafoglio

La tecnologia dell'acqua rappresenta circa il 60% delle partecipazioni della strategia. Tra queste figurano la più grande holding in portafoglio, Danaher, azienda che opera nel settore delle apparecchiature per il controllo della qualità dell'acqua, e aziende come Thermo Fisher e Agilent. “Dal lato dei consumatori, vediamo un potenziale costante negli specialisti nordamericani del miglioramento domestico Masco e Fortune Brands”, aggiunge il manager. L'approvvigionamento idrico rappresenta circa il 30% delle partecipazioni, concentrandosi sulla fornitura di acqua, sul trattamento delle acque reflue e sui servizi igienico-sanitari. Il restante 10% è costituito da servizi ambientali. “I rifiuti urbani e i rifiuti pericolosi devono essere trattati in modo sicuro e rapido per prevenire la diffusione di virus e pericoli e proteggere le falde acquifere sotterranee”, conclude Lecamp.