Le maggiori piattaforme di fondi in Europa

Per il quinto anno consecutivo, Platforum ha analizzato la distribuzione dei fondi nei mercati più importanti d’Europa, con particolare attenzione alle piattaforme di fondi ad architettura aperta, un settore in continua crescita e che sembra non voler arrestarsi. 

Bisogna chiarire che il concetto di servizio di piattaforma è stato solo esplicitamente circoscritto in Europa dal regolatore britannico agli inizi del 2013. E anche se il denominatore comune nel Regno Unito e nel resto d’Europa è l’offerta di accesso a un’ampia gamma di fondi, non deve stupire la diversità dei modelli di piattaforma presenti nel Vecchio continente. 

 

Le 20 maggiori piattaforme europee per asset a fine 2015

PIATTAFORMA MERCATO PATRIMONIO A
FINE 2015 (IN MILIARDI DI EURO)
ALLFUNDS BANK INTERNAZIONALE 215
UBS FONDCENTER INTERNAZIONALE 169,4
COFUNDS REGNO UNITO 104,3
CREDIT SUISSE FUND LAB SVIZZERA 102
FIDELITY FUNDSNETWORK  REGNO UNITO 83,7
BNP PARIBAS SECURITIES SERVICES ITALIA 81,3
HARGREAVES LANSDOWN REGNO UNITO 75,8
SOCIÉTÉ GÉNÉRALE SECURITIES SERVICES ITALIA 60,2
STATE STREET ITALIA 57
FUND CHANNEL INTERNAZIONALE 56
RBC INVESTOR & TREASURY SERVICES INTERNAZIONALE 52,1
COMDIRECT GROUP GERMANIA 49,5
OLD MUTUAL WEALTH REGNO UNITO 48,7
SWISSCANTO SVIZZERA 44,1
MFEX INTERNAZIONALE 41,8
ATTRAX GERMANIA 40
STANDARD LIFE REGNO UNITO 35,9
DAB BANK GERMANIA 35,8
SEI REGNO UNITO 34,2
FONDSDEPOT BANK GERMANIA  30

Fonte: Platforum, dicembre 2015.

 

Da quelle che lavorano con clienti istituzionali come assicurazioni o banche private ai brokers online dove qualsiasi privato può acquistare fondi, passando per le piattaforme create appositamente come supporto alla consulenza finanziaria.

Crescita

Il business delle piattaforme non ha smesso di crescere negli ultimi anni, sia per numero che per totale di asset gestiti. Alla fine del 2015, le venti maggiori piattaforme europee possedevano in gestione più di 1,42 bilioni di euro. Questo significa un incremento del 21,4% in quindici mesi dalla fine di settembre 2014, quando ne gestivano 1,17 bilioni. 

Per avere un’idea, queste piattaforme hanno praticamente aumentato i propri asset tanto quanto il valore del settore in Germania. Le dominatrici assolute sono le piattaforme B2B (business-to-business) che detengono più del 90% degli asset. 

Si è parlato, e si continua a farlo, della crescita del D2C (direct-to-consumer) ma la realtà è che a livello europeo, nonostante un lieve aumento della sua quota nel 2015, ci vorrà ancora molto prima che queste piattaforme raggiungano un peso minimamente paragonabile alle B2B. Per quanto riguarda lo spettro geografico ricoperto dalle 20 piattaforme leader, è evidente che sono quelle che operano in più mercati (vale a dire le internazionali) a dominare in termini di asset con un 38% degli stessi. Inoltre, sono le uniche ad aver incrementato la propria quota di mercato nell’ultimo anno. Seguono le britanniche con un 27%, le italiane con un 14%, le tedesche con un 11% e le svizzere con un 10%. 

Nomi propri

Allfunds Bank non solo si conferma come la piattaforma di fondi più grande per asset in Europa ma aumenta il suo vantaggio rispetto al suo diretto competitor, UBS Fondcenter. La piattaforma continua a portare avanti la sua strategia di espansione internazionale tra i riconoscimenti delle società di gestione europee. Nel nostro ultimo sondaggio annuale tra i professionisti della distribuzione delle SGR, Allfunds Bank è stata valutata come la piattaforma con il miglior potenziale di distribuzione, la migliore relazione qualità/prezzo e la prima nella diffusione di informazioni. 

Il 2015 è stato un grande anno anche per le piattaforme MFEX e Hargreaves Lansdown. La prima, internazionale ma chiara dominatrice tra i Paesi nordici, è quella che è cresciuta di più in termini percentuali. La seconda, dal canto suo, ha saputo sfruttare meglio delle altre la maggiore flessibilità che il sistema di pensioni privato britannico offre al risparmiatore da aprile dell’anno scorso. 

Consolidamento

La forte crescita degli ultimi anni è stata un segnale di richiamo per i nuovi attori e, ormai da tempo, la parola 'consolidamento' risuona con forza nei mercati maturi e potenzialmente saturati come quello britannico. Di recente, Standard Life ha annunciato l’acquisizione della piattaforma Elevate di AXA, che gli consentirà un accesso a più assessori indipendenti e un salto importante in termini di asset. Il gigante Cofunds vive nella costante speculazione su una possibile vendita a un’altra piattaforma. Su scala minore, invece, proprio un anno fa Alliance Trust Savings rilevava Stocktrade. Oltre i confini del Regno Unito, questo tipo di movimenti si sono verificati in modo molto ridotto anche se in Germania DAB Bank è passata nelle mani di BNP Paribas per una fusione con la sua piattaforma Consorsbank. 

Recentemente, Allfunds Bank ha suggerito di valutare eventuali acquisizioni in Europa in quello che potrebbe essere l’inizio di un’onda di consolidamento a livello europeo. È probabile, tuttavia, che se ciò dovesse accadere si tratterebbe comunque di casi isolati. Questo tipo di operazioni presuppone sfide di integrazione tecnologica non indifferenti che richiedono compromessi di investimenti altrettanto importanti. 

Architettura aperta… o no? 

Il nostro specifico criterio di misurazione di architettura aperta mostra la proporzione di asset gestiti dalle tre e dalle cinque maggiori società di gestione in diversi mercati europei. Le percentuali di concentrazione indicano una grande influenza dell’architettura aperta nel mercato in questione. Ebbene, nell’ultimo aggiornamento con dati relativi alla fine del 2015, solo in Olanda le prospettive per l’architettura aperta sono migliorate significativamente, con l’abbassamento del livello di concentrazione e il superamento di quattro Paesi. Per quanto riguarda le piattaforme, quelle che servono canali istituzionali continuano ad ampliare la propria offerta di fondi, mantenendo la loro scommessa sull’architettura aperta. 

Viceversa, la stragrande maggioranza delle piattaforme retail (per assessori e clienti finali) preferisce guidare l’utente verso distinte soluzioni d’investimento. Dalle liste raccomandate e dai portafogli modello siamo passati in poco tempo ai fondi brandizzati della stessa piattaforma, ai servizi di gestione discrezionale e perfino a quelli di robo advisor.  

Il peso di queste soluzioni nella strategia e negli asset delle piattaforme retail è in costante aumento in tutta Europa e viene da chiedersi se l’architettura aperta lo sia ancora oppure no. Diverse società di gestione come M&G e Vanguard hanno già preso nota e stanno lavorando per lanciare le proprie piattaforme online destinate a privati nel Regno Unito. E no, non saranno di architettura aperta.

 

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