Le due forze che guidano gli investimenti

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Charles Prideaux, global head of Investment di Schroders

In occasione dello Schroders International Media Conference 2019, Charles Prideaux, global head of Investment della Società, ha presentato le sfide che gli investitori dovranno affrontare. 

Nel corso dell’anno il valore dei titoli e gli earning sono riusciti a convergere. “Il mercato ha recuperato le perdite del 2018, segnando una crescita in quasi tutte le asset class”, spiega Prideaux. “D’altro canto però, l’aumento non è stato andato di pari passo con gli earning che hanno continuano a decrescere fino a convergere con i prezzi di Borsa”. Sicuramente una delle ragioni che non ha favorito gli utili societari è la trade war. La crescita delle tensioni tra i due Paesi ha aumentato le preoccupazioni sul commercio internazionale. “Il nostro approccio all’investimento rimane di lungo periodo e non ci facciamo influenzare dai rumors”.

Secondo il responsabile, ci sono due forze che lavorano sui mercati internazionali: sono le economic forces e le disruptive forces. Queste due hanno un impatto sugli investimenti non solo sotto il profilo macroeconomico ma anche microeconomico.

Tra le forze economiche troviamo: Una maggiore crescita demografica nei Paesi emergenti rispetto a quelli sviluppati, che favorirà questi ultimi sia sotto il profilo  della produttività sia la crescita del PIL. La seconda forza economica è rappresentata da uno scenario con bassa inflazione che sembra non possa cambiare con breve tempo. Infine ci troviamo in un contesto in cui ci si aspetta dei tassi d’interesse reali in crescita, sebbene rimarranno a dei livelli molto bassi. “Le politiche delle Banche centrali dal 2008 in poi, hanno annullato i rendimenti sui titoli governativi, portandoli in alcuni casi anche sotto lo zero”.

Le forze di disruption invece sono governate dalla tecnologia. “L’evoluzione tecnologica sta riducendo i posti di lavoro, portando così un crescente problema di disuguaglianze sociali”, spiega il gestore. Fra 20 anni, l’uomo sarà completamente rimpiazzato dalle macchine in molti campi. Non esisteranno più quei lavori come il telemarketing, lo sportellista bancario, agente di commercio e immobiliari etc. Un altro rischio potenziale di disruption è l’intensificarsi dei rischi geopolitici determinati dalla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. “Il risultato sarà un a nuova definizione degli equilibri globali”. Ultima forza di distuption è rappresentata dal tema dell’ambiente. “La gestione della transizione energetica e l’emergenza climatica offriranno nuove opportunità d’investimento e solo quelle società che riusciranno a coglierle potranno sopravvivere” spiega Prideaux. 

“Nel futuro prossimo mi aspetto delle performance molto limitate sia per quanto riguarda il mercato azionario che obbligazionario. Rimaniamo più positivi sui Paesi emergenti che offrono ancora opportunità di crescita e dei tassi d’interesse più alti rispetto ai Mercati sviluppati.