Le attività immobiliari? Il principale bene del patrimonio finanziario italiano

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In un contesto sempre più incerto, il mercato immobiliare italiano prosegue il suo percorso di faticosa risalita. Ad alimentare le ambizioni di rilancio è il ritorno di interesse della domanda per l’investimento immobiliare diretto che, nonostante la precarietà delle prospettive e le debolezze reddituali, resta in Italia un pilastro dell’allocazione dei risparmi delle famiglie. Il dato emerge dall’analisi del III Rapporto quadrimestrale-Osservatorio sul mercato immobiliare 2016 di Nomisma dove si sottolinea il legame stabilito nell’ultimo decennio tra scelte bancarie e mercato immobiliare con la relativa esposizione del settore alle fluttuazioni tipiche dei contesti più finanziarizzati. "È un fenomeno che nel nostro Paese rischia di essere ancora più marcato che altrove, a causa della precarietà della prospettiva economica generale, oltre che dell’esposizione del sistema bancario in fatto di crediti deteriorati", hanno spiegato in Nomisma.

E hanno precisato: “l’ammontare delle sofferenze, associato alla limitata efficacia delle iniziative messe in campo per smaltirle, non consente di ipotizzare ulteriori eccessi proattivi, i cui effetti rischierebbero di rivelarsi disastrosi”. L’analisi dell’Osservatorio porta a determinare per l’intero 2016 un incremento dell’attività nell’ordine del 12,3%. A fare da traino è il settore residenziale, cresciuto del 23,3% negli ultimi tre anni, mentre per l’insieme degli immobili di impresa, l’aumento è stato più contenuto, nell’ordine del 13%. Alla base della crescita c’è la ripresa del canale creditizio: l’incidenza delle compravendite finanziate sul totale passa dal 44% del 2016 al 59,8% attuale. Al rilancio dell’attività transattiva non è conseguita un’inversione di tendenza dei prezzi, che hanno proseguito la loro dinamica recessiva, seppure con un’intensità progressivamente decrescente.

La componente immobiliare nei patrimoni delle famiglie italiane è quindi da sempre estremamente rilevante e continua ad esserlo. E questo emerge anche dall’ultima indagine di Banca d’Italia su La ricchezza delle famiglie italiane dove si vede che le attività reali si attestano al 60,7% del patrimonio mentre quelle finanziarie sono il 39,3%. E l’Agenzia delle Entrate ha censito poco meno di 76 milioni di unità immobiliari, equivalenti a circa 37,5 miliardi di euro di valore come rendita catastale. Cosa emerge? Che le abitazioni sono pari all’84,7% delle attività reali: sommando fabbricati non residenziali e terreni si ottiene un peso complessivo della componente immobiliare pari al 93,9%. Il 70% delle famiglie è proprietaria di almeno una abitazione. Non solo la casa, quindi, ma l’intero complesso delle attività immobiliari rappresenta il principale bene patrimoniale e il fulcro dove si accumulano valori tangibili e intangibili delle famiglie.

"Gestire i patrimoni immobiliari richiede quindi competenze e attenzione, si tratta di un’attività che non può essere lasciare al semplice buonsenso", ha detto Saverio Perissinotto, direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking. “I beni immobili sono oltretutto una componente dinamica dei patrimoni, passando dalla forma solida a quella liquida e viceversa, soggetti a capital gain o minusvalenze, necessitano pertanto di supporto ed attività di consulenza adeguate". E ha aggiunto: “il nostro gruppo negli anni, ha sviluppato competenze specializzate nel settore immobiliare ed è in grado di offrire molteplici servizi, adatti ad ogni tipologia di clientela, per rispondere alle crescenti sfide, fra le quali, la gestione delle dismissioni, degli npl, sino all'intermediazione”.

Intesa Sanpaolo Private Banking occupa una posizione di leadership nel segmento HNWI e dal 2001 ha sviluppato un servizio dedicato ai portafogli immobiliari dei clienti, alla loro gestione patrimoniale, con un focus specifico sui portafogli immobiliari estesi e complessi, che frequentemente coinvolgono interi nuclei familiari, comprendono beni aziendali e toccano anche i temi della continuità generazionale.