Larry Fink (BlackRock), la crisi si supera con una risposta che oltrepassi i confini nazionali

Larry Fink, CEO, BlackRock
Larry Fink, CEO, BlackRock

Qual è la visione sulla crisi del Covid-19 di Larry Fink, presidente e fondatore di BlackRock? Il CEO del colosso del risparmio gestito ha voluto esprimere in una lettera ai clienti il suo punto di vista su una sfida che reputa epocale per gli impatti sulla finanza e sulla società nel complesso. Come spiega in una lunga lettera, scritta dall’isolamento di casa sua, come accade per il 90% dei suoi dipendenti, la sua convinzione è che il coronavirus “abbia trasformato il nostro mondo, presentando una sfida medica, economica e umana senza precedenti. Le implicazioni dell'epidemia per ogni nazione e per i nostri clienti, dipendenti e azionisti sono profonde e dureranno per anni a venire”, scrive.

Fink confessa che nei 44 anni di attività nel mondo degli investimenti non ha mai sperimentato nulla del genere. L’emergenza non solo ha avuto un forte impatto sui mercati azionari, che hanno registrato cali di oltre il 30% in un lasso di tempo molto breve, con i conseguenti impatti sulla crescita nel breve periodo, ma ha anche portato ad "una rivalutazione di molte convinzioni sull'economia mondiale", oltre che a rappresentare una vera e propria trasformazione nel modo in cui la società funziona, compra o viaggia. "Quando usciremo da questa crisi, il mondo sarà diverso. La psicologia degli investitori cambierà. Gli affari cambieranno. I consumi cambieranno. E dipenderemo più profondamente dalle nostre famiglie e l'uno dall'altro per essere sicuri”, spiega.  

Nonostante la profondità della crisi e l'impatto che sta avendo a tutti i livelli della società, il CEO di BlackRock è fiducioso che una ripresa economica arriverà rapidamente.  A differenza della crisi finanziaria di 12 anni fa, secondo Fink, sono stati superati molti ostacoli: "Le banche centrali si stanno muovendo rapidamente per affrontare i problemi dei mercati del credito, e i governi stanno ora agendo in modo aggressivo per attuare stimoli fiscali. La velocità e le modalità di queste politiche sono profondamente influenzate dall'esperienza globale maturata durante la crisi finanziaria globale del 2008. Credo che le misure adottate saranno probabilmente più efficaci e funzioneranno più rapidamente che in passato, dato che non stanno combattendo gli stessi problemi strutturali di dieci anni fa", dice. Inoltre, il numero uno dell’asset manager sottolinea la necessità che l'umanità collabori più che mai per affrontare tutte le nuove sfide messe in campo dall’emergenza: "Per sconfiggere questa crisi, abbiamo bisogno di una risposta che superi le linee di partito e i confini nazionali”, afferma.

Fink evidenzia anche la necessità di adottare una visione a lungo termine, soprattutto in un mercato in cui è impossibile prevedere se è giunto ai minimi. Ed esorta gli investitori ad adottare tale visione nonostante i rischi continuino a presentarsi nel breve termine. "Il mondo supererà questa crisi. L'economia si riprenderà. E per quegli investitori che non guardano al terreno traballante ai nostri piedi, ma all'orizzonte, ci sono enormi opportunità nei mercati odierni”, spiega.  

Fink ha anche approfittato di questa lettera ai clienti e agli investitori per ricordare i pilastri del modello di business per i prossimi anni della casa di gestione. Oltre allo slancio, confermato nell’ultima lettera agli investitori, sul fronte degli investimenti sostenibili, sottolinea gli ampi potenziali che il settore degli ETF ha davanti a sé, con una particolare attenzione ai prodotti focalizzati sul reddito fisso, agli investimenti alternativi illiquidi e alla costruzione di soluzioni di investimento, al di là dell'offerta specifica di prodotto, per generare alfa nei portafogli.

Evidenzia inoltre il ruolo che la tecnologia avrà nel settore della gestione patrimoniale, come veicolo di evoluzione in un momento di consolidamento dell'industria. "Il più grande cambiamento per i gestori patrimoniali sarà il modo in cui si usa la tecnologia. In futuro, gli asset manager devono essere bravi nel loro utilizzo come qualsiasi altra cosa facciano - e noi bravi come qualsiasi altra azienda tecnologica", afferma.

È possibile consultare la lettera originale di Larry Fink cliccando qui.