La tanto attesa normalità sta per tornare

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Joseph Little, global chief strategist, HSBC Global AM

Il 2019 sarà l’anno del ritorno alla normalità o, come la definisce HSBC Global Asset Management, alla realtà. Joseph Little, global chief strategist dell’asset manager inglese, ha presentato la sua view per il prossimo anno, il quale sarà caratterizzato da un trend di crescita più moderato e un contesto di mercato di volatilità a cui tipicamente si era abituati.

Little basa il suo outlook sulle condizioni attuali per cercare di essere più consapevole delle traiettorie che ciascun trend stia seguendo ed essere in grado di prevedere al meglio il futuro prossimo. “I macro temi sono i seguenti: la volatilità è tornata ai livelli tipici; la crescita globale sta assumento ritmi moderati e l’inflazione è ancora controllata dopo 10 anni dalla crisi. La Fed sta normalizzando la sua politica monetaria e le altre Banche centrali, a poco a poco, le vanno dietro. Infine, il 2018 si può definire come l’anno delle divergenze cicliche, che ormai è giunto a termine. Tuttavia, gli investitori continuano a temere una recessione e la fine del ciclo economico”, commenta l’esperto.

“Il rischio di recessione è molto basso e i fondamentali corporate continuano ad essere solidi. Anche per il prossimo anno continueremo a preferire le attività rischiose, quindi equity rispetto al fixed income. Per quanto riguarda gli emergenti, i rendimenti rimarranno interessanti, ma la parola d’ordine sarà selezione. Ciò che convenzionalmente è sempre stato definito come porto sicuro nel 2018 non ha funzionato. I bond offrono rendimenti poco attraenti e il rischio duration non è compensato come dovrebbe. Per quanto riguarda i Treasuries, i prezzi attraggono, ma i rischi permangono. L’incertezza politica e macroeconomica probabilmente impatterà sui mercati finanziari, perciò diviene fondamentale per gli investitori costruire un portafoglio resiliente”, aggiunge.

Ma quali sono i rischi da monitorare per il prossimo anno? “Un aumento delle aspettative di inflazione potrebbe causare un sell-off generico sia lato bond che equity. Le tensioni tra USA e Cina e soprattutto il rallentamento dell’economia cinese potrebbero impattare significativamente la crescita globale. Inoltre ulteriori incertezze politiche potrebbero mitigare il sentiment di mercato nei confronti dell’Italia e della Gran Bretagna. D’altro canto i rischi possono determinare anche sorprese positive. Ad esempio il continuo aumento degli utili delle aziende, nonostante si possa pensare che abbiano ormai raggiunto il picco; la crescita dei salari e dei consumi che potrebbero supportare ulteriormente la crescita; infine un mix di crescita ed inflazione nei Paesi emergenti potrebbe migliorare gli attuali trend”, conclude.