La rivoluzione hi tech nel risparmio gestito

6886658738_d371a49e54_z
foto: autor phsymyst, Flickr, creative commons

Oltre il 60% della clientela private si aspetta in un prossimo futuro di avere un rapporto sempre più veloce e digitale. A dirlo Tommaso Corcos, amministratore delegato di Eurizon Capital SGR, che al Salone del Risparmio 2015, insieme al rettore dell'Università Bocconi Andrea Sironi, ha aperto la conferenza dal titolo  “L’innovazione tecnologica e le opportunità per il mondo del risparmio”, voluta dalla società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa Sanpaolo. Che il mondo sia sempre più proiettato verso l’utilizzo delle nuove tecnologie è ormai un dato di fatto. Dalla robotica all’automotive, passando per i big data, il nostro quotidiano è già in fase di cambiamento. Resta da capire però in che modo l’ondata tecnologica possa investire e rinnovare il settore finanziario e nello specifico del risparmio gestito.

Un esempio arriva da IBM. Andrea Pettinelli, vice presidente di un’azienda tra le maggiori al mondo nel settore informatico, a tal proposito racconta di due gradi rivoluzioni in campo: da una parte c’è il matrimonio di IBM con Apple, che ha già sfornato le prime app pensate per il business e integrate profondamente nell’universo cloud. Un mondo di strumenti utili per la produttività, orientati ai settori del banking, del retail, delle assicurazioni, dei servizi finanziari, delle amministrazioni pubbliche, delle compagnie aeree e molto altro ancora. Dall’altra c’è Watson, “il primo sistema di cognitive computing disponibile nel mercato e rappresenta la nuova era dell’informatica. Il sistema, fruibile via cloud, è in grado di analizzare elevati volumi di dati, di comprendere domande complesse poste in linguaggio naturale e di proporre risposte basate sulle evidenze. L’apprendimento da parte di Watson è continuo, per questo aumenta il valore e la conoscenza frutto delle interazioni”, spiega Pettinelli. Watson ha vinto nel 2014 il premio come migliore applicazione al Private banking.

Anche per Filippo Rizzante, chief technology officer di Reply, azienda hi tech italiana di taglio internazionale, “il futuro sarà pieno di tecnologie che cambieranno le nostre vite in vari campi: dalla comunicazione alla capacità computazionale, dai dati ai servizi. “La tecnologia deve diventare l’assistente del risparmio gestito”, dice Rizzante in conferenza, “che non deve essere letta come una minaccia al gestore o al promotore che sono fondamentali per costruire valore per il cliente”. Il trend  d’altronde è più profondo. Sia per Pettinelli che per Rizzante le aziende devono capire che la tecnologia serve loro per reinventarsi, in quando avranno concorrenti con modelli di costi diversi che grazie al web o al cloud potranno avere maggiore competitività. Ha un vantaggio sugli altri chi fa il salto per primo.  Insomma o si sposa la tendenza o si finirà per restare indietro, spiegano gli esperti.